Mi sto cimentando a ripensare il mio approccio alla formazione digitale, che è una delle mie attività core; come cambia e come ha senso che cambi la formazione online nell’era in cui viviamo? Come conciliare la tradizione, i secoli di expertise e di pratiche maturate in decenni di didattica in aula con l’innovazione, non solo tecnologica? Sottolineo non solo tecnologica anche se la tecnologia, alcuni studi di neuro-linguistica vanno evidenziando – sta influenzando sul modo in cui studiamo o apprendiamo.
Se vogliamo il tema è che viviamo in uno stato di perenne attenzione parziale (leggete Continuous Partial Attention su Wikipedia, per saperne di più), siamo in perenne multi-tasking, e ormai facciamo confusione a capire qual è il primo, secondo o terzo screen tra Pc, TV, Tablet o smartphone…
Cosa’è rimasto allora dei vecchi metodi e della vecchia didattica? Come possiamo invece progettare e comunicare ad una (social) learning experience differente? Su quale modello di business potrebbe essere sotenuta? Queste sono le domande che affollano la mia mente. Sono già passate 2 settimane dal mio primo post.
Forse è rimasto l’uomo, con i suoi bisogni, le sue ansie,con le sue convinzioni e i suoi credo, con le sue gioie e i suoi dolori. E’ rimasto un essere forse ancora più confuso, soprafffatto da troppi segnali che fa fatifca a organizzare, ancora più alla ricerca di indicazioni forti, di segnali precisi, di certezze semplici. Ma cosa in sta la bellezza dell’uomo? Per me sta nella sua capacità di rimettersi in discussione e di continuare ad apprendere.
Sto intraprendendo un nuovo percorso di apprendimento, sto cercando di diventare leggero (lean), senza però dimagrire (beh, quello è un altro percorso, forse ancora più arduo), sto faticosamente uscendo dalla mia comfort zone, cercando di cambiare approccio, di essere più customer-centric e meno product-oriented.
E ho deciso di iniziare questo viaggio non da solo, ma con alcuni miei amici, con alcuni compagni di viaggio, che mi sono scelto o che mi sono trovato lungo il cammino.
Nell’intraprendere questo percorso vivo questa forma di dicotomia, o di apparente schizofrenia, tra ciò che avevo appreso e applicato, i miei studi economici e manageriali, the old school of business, e ciò che sto cercando di apprendere e di applicare, the lean innovation process, in bilico tra il vecchio e nuovo mindset.
Ora non so dire se tutto ciò porterà a qualcosa di concreto, efficace, valido e duraturo, se arriveremo davvero in cima alla montagna e pianteremo una bandierina…
Per ora assaporo il viaggio e la navigazione, e il naufragar m’è dolce, con la speranza di arrivare comunque ad una meta, anche se forse non quella pensata e immaginata inizialmente.
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