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Web Analytics – terza parte

9 maggio 2007 - Leonardo Bellini Lascia un commento Archiviato in: Web analytics

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Un modello di classificazione dei siti Web
Una delle metodologie più accreditate per classificare un sito Web orientato al business, il cui obiettivo sia cioè quello di generare profitti, presenta i seguenti 4 modelli:

  • modello Lead Generation
  • modello E-commerce
  • modello Media/content
  • modello Customer Service

Un modello di classificazione per siti Web business-oriented

Per ciascuno di questi modelli (ve ne sarà sempre uno prevalente, quello che caratterizzerà meglio il vostro sito) possiamo identificare e definire i valori e le metriche più significative e perciò da monitorare. Tipicamente ad ogni modello sono associati una serie di processi che il visitatore è invitato ad eseguire online, grazie un’opportuna call to action, esplicitata all’interno di una pagina Web con testi e contenuti orientati a persuadere il visitatore a compiere proprio quella determinata azione (acquista ora, vai alla scheda del prodotto, iscriviti alla newsletter, scarica il documento, prenota l’evento, scrivi per ricevere un preventivo, etc.); in tal senso si parla di ersuasive online copywriting. Per un sito di e-commerce la call to action più importante è quella che invita il visitatore ad acquistare online, cioè a diventare cliente; uno dei problemi per gli uomini di marketing è capire quali dati sono importanti per il loro business, cosa ha senso monitorare e perché, altrimenti si corre il rischio di finire travolti da una montagna di dati (Overload informativo) che alla fine risultano inutili perché non utilizzabili ai fini di prendere una decisione.

Parlando recentemente con una azienda nel campo dell’editoria e che utilizzava un costoso strumento di Web analysis, mi è stato detto: “non lo usiamo più, era troppo caro e troppo difficile da utilizzare e da comprendere per i nostri manager”.
Il segreto è allora definire a priori, in base agli obiettivi di business online che si intende raggiungere, quali sono i parametri più utili da monitorare e dalla cui valutazione finale si potrà stabilire il livello di efficacia raggiunto dal nostro sito in modo da eventualmente modificarlo in una o più delle le sue componenti (layout grafico, contenuti, navigazione, info design, call to action esplicitate etc.) per ottimizzare gli indicatori monitorati; in questa fase è assolutamente cruciale saper interpretare e leggere questi numeri non tanto in maniera assoluta quanto come indicazione di una tendenza nel tempo: – il tasso di iscrizione alla newsletter settimanale è aumentato o diminuito rispetto alla settimana scorsa? Ed il tasso di conversione visitatore-cliente è in crescita o stazionario? – e effettuare le modifiche sul sito una alla volta, in modo da poter correlare in maniera univoca l’effetto risultante con l’unica modifica effettuata.

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Riguardo a Leonardo Bellini

Leonardo Bellini, fiorentino di nascita e milanese d'adozione. Condivide su questo Blog contenuti, spunti e riflessioni sul marketing digitale. Tra i suoi progetti: Social Minds, co-fondatore del Social case history Forum, Autore di "Fare business con il Web" - Lupetti Editore.

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