Chi di voi nel proprio portafoglio non ha almeno una carta fedeltà di qualche Mega Store?
Sfruculiando nel mio mi accordo di avere: Esselunga Fidaty Card, tessera Coop, tessera OVS, tessera MediaWorld, Tessera EGEA, tessera Saturn, tessera Fnac, Alitalia millemiglia e tessera Trenitalia, Feltrinelli Card. Ciascuna di queste fidelity card o se vogliamo Loyalty programs, in cambio di accumulare punti, permette alle aziende di capire i consumi e le preferenze di acquisto dei propri consumatori.
E questo fenomeno non è certamente una novità e permette ai grandi retailer di costruire una base di conoscenza, strutturata e nel tempo, della propria customer base. Ma come cambiano le opportunità e quali sono gli impatti dei Social Media? Scorrendo i contenuti pubblicati in questa infografica di Monetate, troviamo alcuni dati degni di nota:
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Dati di fatto attuali:
- è un fenomeno emergente: il 90% dei dati mondiali è stato creato negli ultimi 2 anni
- 87% della popolazione mondiale (ossia 6 miliardi) è abbonato ai servizi mobile
- 604 milioni di utenti Facebook si collegano da mobile (su più di 1 miliardo di utenti)
- 84 milioni di utenti Facebook si colega da device mobili (rispetto ai 400 miloni di utenti Twitter)
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Le previsioni
- nel 2016 il 61% dei collegamenti avverrà tramite i device mobile
- 87% della popolazione mondiale (ossia 6 miliardi) è abbonato ai servizi mobile
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Le Stato dell’arte per i Big data:
- difficoltà a gestire un flusso di dati che ha 3 caratteristiche fondamentali: è Voluminoso, è veloce, fluido, è eterogeneo (dati non strutturati) Volume, Varietà e Velocità sono le 3 V su cui ormai tutti gli analisti sono d’accordo per descrivere i Big Data
- il 33% circa dei retailer afferma di non conoscere il volume dei Big data della propria azienda, 32,8% dice d avere meno di 50 TeraByte, solo l’1,6% ha un volume considerevole di dati (da 500 a 999 terabyte)
- Solo il 25 % conosce la misura di quanto il dato sia non strutturato
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Le Sfide per i Big data:
- 51% dice che la mancanza di condividere i dati è un grosso ostacolo per il calcolo del ROI
- il 45% ammette di non usare i big data in maniera efficace per personalizzare le conversazioni di marketing
- 42% ammette di non riuscire a coagulare e mettere insieme tutti i dati (strutturati e non strutturati) associabili al singolo individuo (manca una visionata unificata delle 2 facce del cliente, quella tradizionale e quella Social, ossia si torna al tema di come integrare i dati Social con il CRM aziendale)
- Per il 39% i dati sono raccolti poco frequentemente e non sufficientemente velocemente
- Per il 29% l’informazione ricavata relativa al consumatore /Cliente è troppo poca
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Obiettivi per usare i Big Data
I dettaglianti vorrebbero pianificare le prossime iniziative usando i big data su:
- Merchandising (62%)
- Marketing (60%)
- Ecommerce /Multi Channel (44%)
- Supply Chain (29%)
- Store Operations (25%)
- Operations (14%)
Anche se si aspettano di implementare il loro primo progetto basato sui Big Data per altri scopi:
- Marketing (29,6%)
- Ecommerce/multichannel (20,4%)
- Merhandising (20,4%)
- Store Operations (13%)
- Supply Chain (9,3%)
- Operations (3,7%)
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Infine nell’infografica sono illustrati 7 punti per impostare un piano basati sui Big Data che proverò a commentare in un prossimo post.
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