Ospito con piacere qui sotto il contributo di Alessandro, di Yellow., una società specializzata in Blog marketing, influencer marketing e un pizzico di storytelling.
“Yellow. è un progetto di influencer marketing handmade, nel senso più vero del termine. Quello che ci rende speciali è l’autenticità, il lavorare con le persone e non con i grandi numeri, il curare ogni dettaglio con le nostre mani. Siamo un team di artigiani dello storytelling che raccontano storie vere a chi le sa ascoltare!”
Guest Post
Le storie hanno sempre definito il mondo. Dagli albori della comunicazione, i racconti sono stati al centro della nostra vita, per intrattenere, condividere esperienze, insegnare e tramandare tradizioni. Tutto avveniva, però, di persona, guardando negli occhi gli oratori, ascoltando la loro voce e seguendone i gesti. Oggigiorno le cose sono un po’ cambiate, soprattutto perché la maggior parte delle interazioni che compiano, sono davanti allo schermo di un PC o di uno smartphone. Il rapporto interpersonale face-to-face è rilegato, purtroppo, ad un contesto secondario e quindi riuscire nel comunicare efficacemente è diventato più difficile.
In questa prospettiva lo storytelling può giocare un ruolo importantissimo nel farci relazionare come persone e non computer, nel creare esperienze in grado di costruire connessioni umane. Dobbiamo puntare tutto sull’engagement. Non possiamo trattare gli utenti con superficialità, pretendendo che essi seguano i nostri comandi, il vecchio “compra da noi” “clicca qui” sono locuzioni ormai inutile, prive di ogni funzionalità. Dobbiamo parlare all’utente, raccontargli la storia del nostro brand e farlo bene.
Occupandoci di influencer marketing, abbiamo avuto modo, più volte, di studiare e analizzare le dinamiche che si celano dietro le strategie di una comunicazione efficace e che tenesse gli utenti come punto di riferimento. Costruire relazioni durature e significative non è facile né così immediato. Lavorare con gli influencer è importantissimo, ma lo è ancor di più saper scegliere le persone che rappresentano davvero il nostro brand e questa è una qualità che non si improvvisa!
Il fattore E: Empatia ed Engagement
L’uomo è nato per raccontare storie e per ascoltarle. La narrazione è sempre uno strumento vincente, perché ha una natura spontanea che ci mette a nostro agio. Sono le storie che creano connessioni emozionali tra persone e brand. E sono le emozioni che spingono gli individui a comprare le cose, anche online. Dobbiamo tenere questi assunti come dei mantra, perché rappresentano i cardini di ogni strategia di marketing efficace ed efficiente.
Se è vero che tutto inizia con una storia, è altrettanto vero che la storia riesce a tirare fuori la nostra parte empatica e ci lega ad un determinato contenuto. Empatia ed engagement sono le parole chiave di chi vuole raccontare storie nel mondo dei social media, che siano significative, di qualità e di successo.
I social media hanno cambiato il modo di comunicare e hanno portato alla luce nuove figure come i social influencer, che hanno trasformato ampi segmenti del mercato. Questi testimonial contribuiscono a dar spazio e far conoscere un prodotto o brand, condividendo la loro esperienza con le loro community. Si tratta di voci autentiche nel social space, che alimentano la notorietà di un marchio, e sono uno strumento importantissimo di marketing. Lo storytelling garantisce la connessione più profonda tra due persone, tra chi racconta e chi ascolta, tra chi scrive e chi legge e anche tra il tuo brand e il cliente. Ma per essere certi di riuscirci, dobbiamo garantire un elemento alle nostre storie, l’autenticità.
Fai raccontare storie vere
Il cuore di ogni storia è l’autenticità. I consumatori si fidano delle opinioni dei social media influencer su brand e prodotti, perché provengono direttamente da loro, non da campagne pubblicitarie. Le ads sono percepite sempre come manipolate e forzate da chi le crea, troppo autoreferenziali e poco sincere. Tutt’altra opinione è quella sulle persone che seguano (spontaneamente) nel world wide web, che consideriamo autorevoli come i grandi oratori del passato. Per questo motivo la testimonianza che essi danno al loro pubblico deve essere vera e legata alla tecnica di storytelling, non alla furbizia di abili raccontastorie.
Nell’era dei social media l’autenticità è tutto. Piuttosto che forzare gli influencer a seguire un copione o una storia, incoraggiateli a scrivere delle storie personali sulle loro esperienze con il vostro brand. Non solo perché gli influencer raccontano storie migliori se rispecchiano la loro esperienza personale e il loro tone of voice, ma anche perché ne beneficerà l’engagement con i tuoi consumatori.
Le storie legano e le parole hanno potere solamente quando trasudano verità. Se la storia sembra costruita, i consumatori se ne accorgeranno e si allontaneranno da tutti. Parte dell’appeal dell’influencer marketing sta nell’abilità di stabilire connessioni autentiche con i loro potenziali clienti.
L’influencer marketing in Italia è in continua crescita, noi ci abbiamo creduto sin dall’inizio e porteremo avanti il nostro progetto, mettendo sempre al centro di tutto voi, i nostri utenti. Voi che meritate storie vere, voi che come noi credete negli storyteller e non nei raccontastorie.
Ora che sapete parte della nostra storia, che ne dite di raccontarci la vostra? Vi aspettiamo nei commenti!
Grazie ancora per l’ospitalità, è stato un vero piacere scrivere per DML 😉
A presto
Alessandro