Carissimi,
L’anno sta finendo e siamo già proiettati verso il futuro, l’anno nuovo che tra poche ore scatterà. Vivo la vigilia in una sorta di limbo, in equilibrio tra l’anno che sta finendo e l’anno che verrà.
Prima però di guardare doverosamente al futuro, e pensare ai progetti, alle sfide e ai traguardi per il 2014, mi volgo per un’ultima volta indietro, a contemplare l’anno che volge al termine.
Il 2013 per me è stato un anno difficile, doloroso, impegnativo, dove le gioie e le soddisfazioni lavorative e professionali sono state offuscate e annichilite dalle disgrazie familiari che mi hanno cambiato la vita, la mia, quella della mia famiglia e quella dei miei cari.
E’ arrivato per me il momento non solo di capire e di pensare, ma anche di agire e prendere in mano la mia vita con le responsabilità e le conseguenze che questo significa.
Non posso più contare sullo stato a volte comodo e protettivo di figlio, devo prendermi fino in fondo le mie responsabilità di padre, di uomo, di figlio senza padre ma con una madre lontana. In una parola, devo cambiare mentalità, marcia, modus operandi.
E mi sono reso conto, in questi mesi, che qualsiasi cambiamento abbia in mente lo posso fare non da solo, ma insieme agli altri. Insieme a Serena, ai miei piccoli che stanno crescendo, ai miei amici e perché no, anche insieme ai miei conoscenti, ai lettori di questo blog e ai miei clienti passati e futuri.
Mio padre aveva visceralmente bisogno degli altri, amava la compagnia, mangiare insieme, parlare in pubblico, davanti agli amici.
Aveva bisogno a volte di una platea, di un suo pubblico, della sua audience, a volte anche di una Compagnia Teatrale con cui mettere in scena uno spettacolo, perché alla fine i monologhi sono stancanti e rischiano di annoiare e di farci annoiare.
Quasi sempre aveva bisogni degli uni e degli altri: di una squadra e di un pubblico.
Anche noi che facciamo questa professione, abbiamo ugualmente bisogno di collaboratori, di attori, registi, coreografi con cui lavorare bene insieme, ciascuno con la sua parte e ruolo da interpretare, per mettere in scena uno spettacolo che sia per il nostro pubblico, per i nostri clienti, interessante, utile, divertente, che aiuti a sorridere e far riflettere.
Lo porteremo in scena per noi stessi, per chi ci vorrà seguire, leggere, ascoltare, come voi che leggete e seguite questo blog.
A tutti loro, anzi a tutti voi, auguro uno stupendo 2014.
Mi congedo con una citazione Shakesperiana:
Io considero il mondo per quello che è: un palcoscenico dove ognuno deve recitare la sua parte. (Antonio: atto I, scena I)
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