Premessa
Prendi la più grande e storica Azienda Informatica mondiale, mettile a fianco la più grande realtà italiana esperta di Corporate e Brand Storytelling. Separa in dosi opportune e mescola con cura per alcuni minuti. Ecco la ricetta per far nascere il Cognitive Storytelling, un nuovo Cocktail esplosivo per le imprese del futuro. Gli ingredienti, o meglio gli attori protagonisti sono IBM e StoryFactory, prima realtà italiana di Corporate Storytelling.
Personality Insights
é il nome del servizio ideato da IBM e disponibile presso la piattaforma IBM Watson Developer Cloud, che offre a developer, start up e imprese strumenti per lo sviluppo di applicazioni cognitive innovative. Cosa significa, in pratica? Che è possibile analizzare i contenuti di un brand (per esempio i branded content pubblicati sul sito web aziendale, o sui canali social proprietari) e da questi estrapolarne i valori, le attitudini, gli attributi del Brand e il suo posizionamento valoriale.
Mediante strumenti e tecniche di narrazione sarà possibile costruire uno storytelling aziendale che sia coerente e in linea con la personalità e i valori del brand, secondo quanto scaturito dalla tecnologia Cognitive Computing di IBM. Tutto questo è molto affascinante, ha a che vedere con l’ingegneria della comunicazione che si basa sull’analisi semantica del linguaggio naturale e su una serie di studi e anni di ricerca della psicolinguistica.
Riprendo dal comunicato stampa:
“Cognitive Storytelling è in grado di fornire una fotografia della percezione e del posizionamento della personalità di un brand e, nello stesso tempo, di quella dei diversi pubblici che li seguono nel mondo digitale. Partendo dall’analisi di testi, immagini e narrazioni transmediali, provenienti dai canali social e dal web, è possibile elaborare un quadro di sintesi di quanto sia efficace il racconto di un marchio e valutare se corrisponde alle storie di vita dell’audience cui si rivolge.
Con Cognitive Storytelling vengono analizzate e descritte cinque dimensioni della relazione esistente tra brand e clienti: i tratti di personalità reciproci, i bisogni profondi, i valori condivisi, gli immaginari e la story-experience complessiva.
Tutto ciò viene riassunto in una mappa utile per impostare un percorso di riposizionamento di un brand, una nuova strategia di marketing e un più efficace piano di comunicazione attraverso i diversi canali che un’azienda sceglie di usare.”.
Conclusioni
Mi sembra un territorio decisamente affascinante, un punto di incontro tra l’arte dello scrivere e la scienza del sapere analizzare il linguaggio per coglierne l’essenza. Zen.
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