Premessa: La collaborazione di massa, il fenomeno del crowdsourcing è una forza dirompente ed emergente che sta scardinando modelli di business e processi consolidati.
Domanda: Silvia, Campagnolo opera in un settore alta innovazione tecnologica e in continua evoluzione dal punto di vista della sperimentazione e ricerca nel campo della tecnologia e dei materiali nel settore del ciclismo sportivo e da corsa. Ma Campagnolo è un marchio storico, nel panorama del ciclismo conosciuto a livello mondiale; in che modo un marchio di questo tipo può far leva sul potere delle community e del crowdsourcing ? Com’è possibile secondo te trarre profitto dalla passione, dal desiderio di partecipare e condividere, dal legame emozionale che nasce tra un prodotto come la bicicletta da corsa ed i suoi utilizzatori?
Credo che ciascun consumatore diventi entusiasta se gli viene concessa la possibilità di esprimere il proprio gusto. Poter contribuire con la propria idea alla realizzazione di una proposta o addirittura alla realizzazione vera e propria del prodotto che ama, o del marchio che venera potrebbe per lui essere una opportunità esclusiva se addirittura la stessa potesse essere messa in commercio. I ciclisti e gli appassionati in genere di questo sport, da sempre amano “sporcarsi” le mani maneggiando la loro bicicletta e sono sicuramente degli esperti che conoscono ogni minimo particolare e dettaglio di questo loro vero oggetto di passione.
Domanda: Quali processi Campagnolo ha deciso di adottare per supportare i propri clienti appassionati e i sostenitori del proprio marchio?
Campagnolo ha utilizzato la rete per favorire ed alimentare la creazione della community con i propri appassionati; Campagnolo sta lanciando alcune iniziative per coinvolgere i propri clienti nello sviluppo di nuovi prodotti. Per esempio ha lanciato un concorso chiedendo ai propri clienti di disegnare lo “skin” di una nuova ruota ad alto profilo di alta gamma.
Intervista tratta da “Noi è meglio” ETAS –
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