Sto leggendo con grande interesse Viral Video – Content is king, Distribution is Queen – il nuovo libro degli amici Dario Caiazzo, Andrea Febbraio e Umberto Lisiero, edito da Fausto Lupetti Editore. La tesi di fondo del libro è che non è necessario o indispensabile essere un creativo per creare un video virale, occorre invece conoscere e padroneggiare le tecniche e gli strumenti per agire sui 2 elementi fondamentali, il contenuto e la sua diffusione (virale).
La viralità, quindi, ci spiegano gli autori non è solo creatività, intuizione, originalità bensì un sapiente mix di creatività estesa anche ad elementi tecnici (come sapere trovare il titolo, descrizione o tag giusti da associare al video) e distribuzione (sapere dove collocare un video per estenderne reach e velocità di propagazione). Gli autori si soffermano anche sul concetto e definizione di viral branded video, il video virale che veicola un marchio o un suo prodotto.
Interessante nel secondo capitolo una panoramica davvero completa di tutti i formati video disponibili, secondo gli standard internazionali dello IAB; alcuni non li conoscevo proprio. Si affronta poi le opzioni di diffusione del video:
- tramite un ad serving platform (come Doubleclick, Atlas Solutions, Adtech)
- utilizzando un Ad Network, che aggrega spazi pubblicitari di publisher differenti (Tremor Media, FOX Networks, Viewable Media ..)
- tramite un Ad Exchange, piattaforme che connettono buyer , sellers e inventory (AdBrite, Pulse Point, Right Media..)
Il terzo capitolo è dedicato al social video advertising, che mette in luce come la scelta del canale di distribuzione sia fondamentale perché un video diventi virale. Per scegliere i canali giusti e ottimizzare gli investimenti bisogna conoscere alcune tecniche e comportamenti/effetti degli utenti come il famoso effetto Halo, l’effetto per cui una caratteristica positiva di un oggetto viene naturalmente estesa agli altri prodotti della marca (es. iPod ha avuto un’influenza positiva su altri prodotti Apple).
Tale effetto si può applicare anche al contenitore video, a cui noi associamo una nostra percezione e a cui attribuiamo un valore.
” Il Social video advertising è quindi, spiegano gli autori, quella tecnica di distribuzione online del video che permette , grazie all’utilizzo dei social network, di garantire una massa di contatti sul cliente per far scoccare la scintilla della viralità”
il libro continua poi a spiegare quali sono le 7 regole d’oro che rendono un contenuto virale.. fino ad arrivare alla distribuzione (la regina) e al suo ruolo centrale nella propagazione virale.. ecco sono arrivato a leggere fino a qui. E a circa metà libro posso dire di aver già imparato molto e letto molti contenuti e spunti interessanti.
Vi terrò aggiornati sul mio progressive reading, per intanto non posso che consigliarvi la lettura di questo ottimo libro.
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