Non c’è conflitto, bensì una naturale complementarietà tra IBS ed Anobii, questa la sintesi dell’incontro svoltosi ieri sera a Milano presso l’Audiorium in via Hoepli.
IBS ed Anobii infatti si sposano, creano una partnership, questa è la notizia fresca.
Le premesse ci sono tutte:
– è italiana la community + vasta ad oggi presente su Anobii (+ di 100.000 iscritti in Italia su 400.000 in totale, circa un Anobiano su 4 parla italiano)
– IBS è la libreria online leader in Italia: IBS vende il 60% di tutti i libri venduti online in Italia.
IBS non vuole fare tutto da solo; Anobii cercava un partner italiano, ecco perché questa partnership sembra proprio una conseguenza naturale, un’attrazione fatale.
Le modalità sono di reciproca visibilità; aAobii suggerirà IBS come negozio online per i propri membri ed IBS metterà un link verso le recensioni del libro recensito su Anobii.
IBS già dal 1998 ha permesso di inserire le recensioni, dice Mauro Zerbini, Amm. Del. di IBS, facciamo un esempio: 630 recensioni di “la solitudine dei numeri primi” per 630.000 acquisti (rapporto 1 a 1000)
Su Anobii ci sono circa 5000 persone che hanno inseritolo stesso libro nella libreria e ci sono circa 500 recensioni. (rapporto 1 a 10).
Anobii è quindi il luogo + adatto per inserire recensioni, commenta Mauro Zerbini di IBS.
“Ora ho scoperto il libro, devo posso quindi comprarlo? – commenta Greg Sung, il giovane fondatore, – “portare al negozio online è la naturale estensione di Anobii. La storia di Anobii è cominciata come un passatempo, lavoravamo di giorno e ci trovavamo di sera. Siamo un gruppo affiatato e molto coeso. Abbiamo chiesto ai nostri utenti itailani quale fosse il migliore shop online, alla fine siamo giunti come scelta spontanea e naturale ad IBS.”, conclude Greg.
Greg ha le sue idee su come sviluppare Anobii. Desidera che sia pulito, che ciscuno possa dire la propria; sta cercando di mantenere questa linea, ha molto chiaro che da una parte i libri si vendono , dall’altra se ne parla.
Fin dal 1998, alla sua nascita, IBS si è posto il problema delle recensioni negative.. la scelta che è stata fatta oltre a quella di eliminare quelle che contengono insulti..è stata quella di lasciare anche le recensioni negative: ciò ha aumentato l’autorevolezza e la credibilità delle recensioni, questa è una delle ragioni per cui IBS ha avuto successo, secondo Zerbini. (in effetti anch’io credo che le recensioni, anche neagtive, incrementano la credibilità e la fiducia, la verità in rete paga:-)).
Questa sincerità della rete nel momento in cui viene in contatto con delle logiche di profitto.. non cambia qualche cosa alla base? Oppure qual è il segreto?
” questo è un grande punto interrogativo” commenta Greg” io ho sempre sostenuto di focalizzarmi sulle persone. Ai loro commenti + genuini e + cari. Il fatto che su Anobii possa comprare un libro con 1 click non cambia l’esperienza online. Altra cosa è inserire commenti ad arte per indurre all’acquisto.”
È una partnership commerciale, molto semplice, molto chiara, che non va a toccare le intenzioni originarie o le recensioni dei libri.
Per Greg è molto importante tenere separata la parte sociale, legata alla persona, rispetto alla parte commerciale.
Io penso che le persone che vanno online siano molto naturali, le recensioni naturali hanno un altro suono e sapore rispetto a quelle finte. Per noi il nostro asset + prezioso è la genuinità dei commenti. Questa è la cosa + importante e che cercheremo sempre di difendere.
Alcune delle recensioni publicate su Amazon sono fasulle (persone che hanno letto 1000 libri in 2 mesi..)., ma in un social network si impara subito chi è falso e chi è sincero. I SN hanno un modello di business difficile, – afferma Sung – per cui finiranno in gruppi industriali + grandi in cui non è detto che difenderanno la genuinità dei giudizi.. non c’entra il web 3,0 ma è il tradizionale conflitto tra cultura, informazione e potere.
Le recensioni genuine espresse da lettori comuni saranno complementari alle recensioni scritte da critici professionali che appaiono sui media tradizionali, Così la pensa Greg.
Anobii si concentrerà solo sui libri o invece si estenderà ai film? Chiede uno dal pubblico..
Greg dice che i libri sono + interessanti dei film, perché i libri + di ogni altra cosa riflettono meglio la personalità di una persona. Anobii è ancora concentrata sui libri, e sugli amanti dei libri.
“Come modello di business del web 2.0, potresti spiegare meglio il modello di business di Anobii?” Un tizio domanda dalla platea..
“Il modello di business è molto importante; cosa mi piacerebbe che accadesse? Ci deve essere qualcosa a supporto. Quello che le sto per dire ancora non l’abbiamo realizzato:
all’inizio lo scopo era creare una community genuina di lettori; poi ci siamo resi conto e abbiamo pensato a come aprirsi a tutte le altre figure e a come interagire con questo? Abbiamo fatto un esperimento: una mia amica ha scritto un libro, ha inviato un messaggio a persone affini : tu potresti essere interessato a questo libro perché hai già letto questi libri…questa è la falsa riga di cose possibili che potrebbero portare delle entrate”
Altra domanda: “Buona parte dei ricavi di Amazon sono dovuti ai libri elettronici? Come questo può impattare sul modello di business di Anobii?”
Noi di Anobii siamo pragmatici, non pretendiamo di essere dei trend setter.
L’odore della carta è insostituibile. Il rapporto fisico con un oggetto, vedere come progredisci con la lettura…
Per finire alcune news su IBS:
IBS sta entrando in maniera decisa nella vendita di contenuti digitali; ad aprile sarà lanciato un sito per la vendita di mp3 non protetti. (classica, pop, jazz). Vedendo i numeri degli album, è un catalogo sterminato.
Sarà una nuova linguetta all’interno di IBS. La nuova generazione di smartphone come l’iphone (avvocato che si porta la giurisprudenza suill’iphone, per esempio) permetterà nuovi softwaer e servizi. Gli ebook devono dunque essere presi in considerazione..
Quello che a me è venuto in mente è che vi sono potenzialmente tante partnership tra community e Shopping, tra Social e Business.. che poi il tutto si realizzi all’interno dello stesso ambiente o sito o come in questo caso tenendo i 2 ambiti separati e distinti, dipenderà da molti fattori, lunga è ancora la strada del Social Shopping..
e voi cosa ne pensate?
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