Ieri pomeriggio ho assistito alla presentazione dei risultati relativi alla ultima Edizione della Socialmediability, la ricerca condotta dall’Osservatorio Social media dello IULM che ha lo scopo di indentificare, mediante una serie di analisi e indici, l’orientamento, l’a cura e l’efficacia di utilizzo dei canali Social da parte di 6 categorie di aziende:
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- arredamento
- moda
- Banche
- alimentari
- Pubblica amministrazione
- Hospitality
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La ricerca mantiene la stessa impostazione delle edizioni precedenti, 120 aziende analizzate per settore, 6 settori considerati.
Ecco in sintesi alcuni risultati.
Livelli di penetrazione
Quanto le aziende stanno usando i social media?
- 64% delle aziende ha attivo almeno 1 canale social
- 75% delle banche, 72% nella PA,molo meno nell’hospitality
Si assiste ad un incremento della presenza e attitudine social rilevante rilevante per le grandi aziende
Si ê tuttavia allargato il GAP tra le grandi aziende che stanno correndo ancora di più e le piccole aziende che stanno arrancando sempre più.
Dall’analisi risulta quindi che i Social Media sono maggiormente utilizzati, e con maggiore efficacia dalle grandi aziende; ancora le PMI fanno fatica a comprendere i vantaggi e a dedicare risorse necessarie per un uso “professionale” dei canali Social.
Durante l’evento Guido Di Fraia ha identificato 2 grandi equivoci di fondo associati ai Social media:
- Sono gratuiti
- Sono facili da usare
In realtà i Social Media prevedono un costo in risorse umane che non è facile comprimere.
Un altro tema di cui si è dibattuto è se vi fossero settori per i quali fosse precluso o comunque difficile attuare una strategia di social media marketing.
In realtà Sasha Monotti, CEO di Blogmeter e Partner della Ricerca, ha giustamente sottolineato che molte aziende hanno inserito i Social media all’interno dei processi aziendali, in ottica di prodotto, di co-creazione o di servizio e assistenza al cliente: Social CRM e Social Customer Service possono essere delle opportunità per rafforzare la loyalty e usare i Social media non solo per fare comunicazione.
Altri dati emersi dalla ricerca:
- Facebook si conferma il canale più utilizzato, seguito da Youtube e Twitter
- Crescita di youtube
- Nuovi canali si stanno affacciando alla ribalta: G+, INSTAGRAM, Pinterest, foursquare
Un dato interessante è che solo il 41 % delle aziende che hanno una presenza social ha inserito nella propria Home Page del sito aziendale un link ai canali socuial. In pratica 6 aziende su 10 pur avendo un canale social non mettono il link ai canali social
Ciò mostra una scarsa consapevolezza dell’intermedialità e sinergia tra la presenza online
Come sono usati i Social Media?
Relativamente alle pratiche d’uso prevalgono ancora i contenuti informativi, mentre i Contenuti relazionali sono tra i più bassi
L’uso è ancora prevalentemente informativo.
[quote align=”center” color=”#999999″]Quando i Post sono pensati esclusivamente per il singolo canale o stesso contenuto spalmato su tutti i canali?[/quote]
La moda e l’arredamento creano contenuti ad hoc, specifici per i singoli canali, gli altri settori un po’ meno.
L’azienda ha mostrato attenzione e cura verso le proposte e contenuti generati agli utenti?
Non troppo. L’azienda si disinteressa ancora abbastanza di mantenere attiva e viva la conversazione, per cui tende a non commentare o rispondere ad un commento o lamentela.
Indicatore socialmediability
- Orientamento: presenza sui Social media
- Attenzione e cura (Frequenza, durata, etc)
- Efficacia
Valori dell’indice:
Indice medio: 1,9, scala da 1 a 10
- 2,4 per orientamento
- 1,6 efficacia
- 1,7 attenzione e cura
Se consideriamo le grandi aziende Il dato è passato a 2,6 a 3,8. I casi di eccellenza sono tutti tra le grandi aziende
In sintesi:
– si assiste ad un Gap sempre più accentuato tra le grandi aziende che utilizzano con efficacia i social media e le PMI che ancora mostrano difficoltà, forse legati all’ignoranza e alla conseguenza paura di sbagliare, di non saper gestire i Social media.
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