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La morte dei brand su Instagram?

25 marzo 2016 - Leonardo Bellini Lascia un commento Archiviato in: Instagram

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Premessa

Recentemente mi sto avvicinando al mondo di Instagram, – qui trovate un mio recente post su Instagram –  un po’ grazie ad alcuni corsi che ho tenuto un po’ per curiosità personale. A breve lancerò anche un nuovo account con un obiettivo specifico che poi vi spiegherò. In questi giorni si è scatenato un grande dibattito in rete causato dall’annuncio del nuovo algoritmo di Instagram che probabilmente porterà ad una “forse” migliore user experience a discapito probabilmente dei brand che vedranno ridotta la loro visibilità  (reach organica) e capacità di creare engagement con i propri follower e clienti.

L’intenzione di Facebook, con il cambio dell’algoritmo, è quello di monetizzare, ossia di indurre i  brand a investire anche su Instagram per ottenere quel livello di visibilità ed engagement fino ad oggi da loro ottenuta con relativa facilità. Facebook è condannata a crescere, lo spiega bene quest’articolo di TechCrunch, e Instagram rappresenta in questo momento una vacca da mungere ancora non strizzata a dovere.

Il nuovo algoritmo del newsfeed di Instagram

Con l’introduzione del nuovo algoritmo l’utente Instagram visualizzerà in maniera prominente nella sua bacheca quei post che l’algoritmo riterrà più pertinenti, interessanti, e con maggiore probabilità di engagement rispetto altri. Attenzione, ciò non significa che gli altri post non saranno mostrati ma che non appariranno tra i primi. In realtà l’algoritmo è “necessario” per non ingolfare la bacheca degli Igers solo con post non interessanti e promozionali, ma i post dove potenzialmente avremo maggiori possibilità e voglia di interagire.

Alcuni dati di fatto

Come ho scritto in un mio precedente post, fino ad oggi Instagram mostrava un engagement rate circa 7-10 volte migliore rispetto a quello di Facebook, con una reach organica del 28% rispetto al 4% (nel migliore dei casi) per Facebook.

Assisteremo quindi alla “morte dei brand su Instagram” oppure, come specifica Jon Loomer nel suo ottimo post “la morte dei brand su Instagram…“, solo alla morte dei brand  che non sono troppo interessati alla user experience dei prori follower o utenti su Instagram?  Instagram sta introducendo questo nuovo algoritmo gradatamente, in realtà già da alcuni mesi i numeri in termini di visibilità organica ed engagement su Instagram non sono più strabilianti come un anno fa.

Secondo Quintly,  il brand engagement rate su Instagram è sceso dal 4.96% di gennaio 2015 a 3,10% di dicembre 2015.

instagram-brand-engagement-rate-quintly-700x487
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Analogamente, nello stesso periodo, sono aumentati i post dei brand pubblicati su Facebook.

instagram-brand-post-frequency-quintly-700x497
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Secondo Locowise, il brand engagement rate su Instagram sta scendendo, anche se ancora migliore rispetto a Facebook.

instagram-brand-engagement-rate-locowise
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Conclusioni

 

  • Che ci piaccia o no, i Brand non hanno il controllo dell’algoritmo che ne determina la visualizzazione e l’engagement.
  • Spesso i brand si sono dimenticati o non hanno messo tra le loro priorità la user experience dei propri lettori, fan, follower o clienti.
  • Saranno ancora volta premiati i Brand più smart che sapranno adattarsi ai mutamenti dell’algoritmo
  • In generale l’introduzione di un algoritmo per un social network si rende necessario per garantire un livello di user experience soddisfacente per l’utente e di gestione per il brand
  • Jon Loomer nel suo post fa notare che in realtà Facebook ha visto costantemente crescere nel tempo il livello di utenti attivi su Facebook, nonostante la crescita della user base e la saturazione della reach organica
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Riguardo a Leonardo Bellini

Leonardo Bellini, fiorentino di nascita e milanese d'adozione. Condivide su questo Blog contenuti, spunti e riflessioni sul marketing digitale. Tra i suoi progetti: Social Minds, co-fondatore del Social case history Forum, Autore di "Fare business con il Web" - Lupetti Editore.

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