Quali sono i vantaggi ed i benefici per un’azienda che decide di aprire un business Blog?
Avere un Blog permette ad un’azienda di:
- abbassare il volume della comunicazione -> da una comunicazione strillata ad una conversazione , da un marketing imposto, intrusivo, di massa ad un marketing pull, basato sulle conversazione, (i mercati sono conversazioni è una delle 95 tesi di Cluetrain Manifesto) sullo scambio, sulla fiducia
- ascoltare le persone -> monitorare e ascoltare la blogosfera, ancora prima che avviare un blog aziendale permette di comprendere e scoprire il sentiment generale, la percezione che le persone hanno della nostra immagine, della qualità dei nostri prodotti o servizi, o di quelli della concorrenza
- aprire le porte dell’azienda -> permettere non solo di scambiare opinioni, di ascoltare, di rivevere commenti e feedback , anche negativi, ma virtualmente mettersi a nudo (naked conversations, un libro di Shel Israel e Robert Scoble, tradotto e pubblicato in italiano da IlSole24Ore con il titolo Business Blogs).
- [ le -> sono farina del mio sacco.. per dovere di cronaca]
Ma quanti sono i blog al mondo? Qual è la dimensione di questo fenomeno? Alcuni dati:
– circa 200 milioni nel mondo, – secondo Forrester research, di cui circa 70 milioni attivi e tracciati da Technorati) e con un tasso di crescita impressionante (raddoppio ogni 6-7 mesi negli ultimi 2 anni).
– circa 2,1 milioni di blog attivi italiani, o meglio di blog scritti in italiano.
– l’italiano è la quarta lingua nella blogosfera (preceduta da giapponese, inglese e cinese)
– 47mila post al giorno in lingua italiana
Ma questi blog sono conosciuti, letti, visitati, seguiti? Orientano le decisioni di acquisto, influenzano le opinioni dei consumatori , la propensione d’acquisto o l’immagine di un brand?
– il 61% degli utenti Internet europei conosce i blog (il 58% in Italia)
– il 34% degli intervistati dice che non ha acquistato un prodotto perché ha letto un commento negativo su di esso
– il 54% è più propenso ad acquistare un prodotto su cui ha letto su un blog un commento positivo
Le aziende chiedono alle società di comunicazione e di marketing: ” ma i clienti cosa dicono di noi?”
Società come Edelman , società leader delle Public relation, stanno cercando di cavalcare l’onda del blogging ed offrendo servizi di ascolto (passivo e attivo) e monitoraggio della blogosfera per le loro aziende clienti. [Bello il discorso Me2 generation, di Richard Edelman, e tradotto da Nicola Mattina, circa 1 anno fa].
Non solo i consumatori ma anche gli opinion leader leggono i blog:
- il 30% degli “influencer” consultano i blog [fonte Edelman 2006]
- – il 38% dei professionisti delle PR in Italia gestisce un Blog (ecco quello di Edelman, in realtà molto poco attivo, – sottolinea Mauro – e a ragione, [e mi dispiace per Sergio Veneziani, Vice President di Edelman Italia che ho conosciuto tempo fa ed è una persona molto in gamba]
- – il 79 % dei PR italiani legge i blog [Fonte Euprera, marzo 2007]
Un’altra caratteristica importante è che i blog attivano la conversazione:
- il 30% dei post ha almeno un commento [fonte Nielsen BuzzMetrics, 06/07]
- le persone in età 16-44 per il 40% commenta un post, superiore alla media generale
Accertata dunque la valenza del fenomeno e perché è importante per le aziende capirlo, esaminarlo ed affrontarlo, Mauro si addentra nel merito della presentazione..
– il primo punto è l’ascolto: prima di pensare di avviare un blog, ascoltiamo i blog; Barilla in tal modo ha scoperto che il Mulino Bianco è considerato uno dei miti italiani degli anni ’80.
– il secondo punto è: quale tipo di blog? Cosa posso e voglio fare con i blog?
I Blog possono essere di vario tipo:
– blog aziendali: CEO Blog o corporate blog (la voce dell’azienda)
– blog tematici: blog di un esperto, blog tenuto su un argomento specifico da più persone
– blog legati ad un settore industriale: guru blog o blog industriali (da + persone)
Per non parlare delle tipologie: fotoblog, videoblog, nanoblog…
Proviamo a rispondere alla domanda cruciale: perché un’azienda dovrebbe aprire un blog?
In parte l’abbiamo già detto.. certo che :
– il consumatore online ha preso il controllo (si parla di customer empowerment) e si aspetta di poter scegliere con chi dialogare, con chi avviare una conversazione
– il consumatore desidera giocare un ruolo attivo nella co-creazione di valore con le aziende, desidera essere coinvolto nel processo di design dei prodotti, desidera sentirsi parte dei valori del brand da lui preferito
Perchè allora un Blog?
- è un formato standard, immediatamente comprensibile e facile da navigare [don’t make me think – Steve Krug]
- è facile da installare e da aggiornare
- prIvilegia del sistema dei link [che creano una rete fitta di interconnessioni che, nella maniera opportuna, agevola anche la reperibilità e la popolarità del blog e]
- favorisce la fidelizzazione (mi posso iscrivere ai feed rss), e la partecipazione (commenti, community)
- favorisce un buon posizionamento naturale sui motori di ricerca
Le 3 principali obiezioni:
– non ho tempo! (ma anche per i siti web non si aveva tempo, commenta Mauro)
– rischio di perdere il controllo della comunicazione (commenti indesiderati)
– non so come gestirlo (stile, temi, policy etc.), è rischioso
sono tutte obiezioni facilmente controvertibili – dice Mauro – l’impegno non è superiore a quello di gestire la ns tipica comunicazione via email in azienda, anche se… a mio avviso il blog non è per tutti.. avere e gestire un blog e farlo diventare interessante, letto, credibile, — lo sanno i blogger che stanno leggendo questo post — richiede:
- una grande passione
- essere credibili (costruirsi la propria credibilità)
- essere costanti , metodici (scrivere spesso: almeno 1 volta alla settimana, forse 2 o 3)
- gestire bene i link (linkare e farsi linkare) . No web no link.
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Dopo una rassegna di esempi di blog italiani aziendali, sia positivi tra cui:
Desmoblog Italicando, di Piero Bassetti, il blog di Iwbank, – recentemente rifatto – quello di Samsung News, quello del gruppo Toscano e quello recentissimo DuckSide di mandarina Duck, Quellichebravo, Playstation, Doretta82, BenettonTalk, FelipeMassa Blog sia negativi (EuropeAssistance ed Edelman, troppi pochi post!, per non parlare degli splogm cioè gli spam blog)Per finire i punti di un progetto Blog:
–definire gli obiettivi [magari definire alcune blog metrics – aggiungo io]
– progettare contenuti interessanti (sintetici – non come questo mio post 🙂 , brevi, che piacciano alle persone)
– definire le policy aziendali (quali contenuti, il copyright,la gestione dei commenti)
– conoscere la blog etiquette (leggete questo post su influential marketing)
Per finire, alcune domande per i lettori:
- Quali sono o fattori critici di successo per un blog aziendale?
- Chi dovrebbe scrivere su un blog aziendale?
- Ci deve essere necessariamente una figura carismatica in azienda afifnché un blog abbia successo?
- Vi sono dei settori, prodotti, marchi per cui un blog potrebbe avere maggiore senso o questo fattore non è determinante?
- Come vincere la paura di bloggare o di avviare un blog e poi non sapere cosa scriverci?
Cosa ne pensate?
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