Premessa
In questo post riprendo e approfondisco alcuni concetti già espressi in un mio precedente post su come scrivere i contenuti pensando al SEO. In quel post avevo sottolineato l’importanza di partire dalle parole chiave per individuare nicchie ancora non presidiate e poi pianificare e scrivere contenuti attorno a una sola specifica parola chiave.
Oggi condivido con voi un’esercitazione basata su di un approccio, molto semplice ma non per questo banale, che ho letto in un ebook dal titolo Content SEO del mitico Joost de Valk, meglio conosciuto come Yoast, l’autore del più famoso Plugin per rendere i nostri post SEO friendly.
Il processo che propone l’autore per definire una strategia per la scelta delle parole chiave si basa su un approccio basato su 3 passi.
1. Definisci la Mission per il tuo sito
Supponiamo che il tuo obiettivo sia creare un sito web, il punto primario è devi scegliere una Mission, uno scopo primario per il tuo sito. Immaginiamo che decida di focalizzarti sul mondo dei bambini e che il tuo obiettivo sia creare e condividere su alcuni specifici temi che ruotano attorno a questo mondo.
2. Effettua un’analisi per la parole chiave e definisci una strategia
dato che è un mondo molto vasto, dovresti condurre una serie di ricerche per comprendere, rispetto ad una serie di parole chiave (per la precisione dovremmo chiamarle Keyphrase dato che sono lunghe, composte, tipicamente appartenenti alla coda lunga) due parametri fondamentali:
- popolarità (volume di ricerche mensili); quante volte è stata ricercata quella parola chiave
- livello della concorrenza di competizione; quanto è difficile posizionarsi, in tempi ragionevoli, ai primi posti per quella specifica keyphrase.
3. Crea la struttura del sito considerando differenti livelli e sottolivelli.
Considera la coda lunga
Puoi quindi partire da una parola chiave (tema) iniziale come il “mondo dei bambini” ed esploderlo in sezioni specifiche come:
- i giochi dei bambini (l’azione)
- la cameretta dei bambini (lo spazio)
- gli abiti i vestiti per i bambini (la protezione, la vista moderna)
Potresti ulteriormente scomporre un sotto tema in n sotto-voci, utilizzando sia la tua fantasia che facendoti aiutare da tool come Keywordtool.io, Keyword difficulty di Moz e Google Keyword Planner.
Puoi utilizzare anche Yoast Suggest, anche se non copre in questo momento l’italiano.
Puoi infine utilizzare Google Trends per confrontare la popolarità di alcuni sinonimi.
Quanto è di nicchia la tua nicchia?
Una volta che hai svolto un’indagine preliminare devi decidere a quale altezza della coda lunga desideri posizionarti. Tanto più sceglierai un tema di nicchia (es. giochi didattici e meccanici, o giocattoli tradizionali in legno) tanto più punterai ad un’audience numericamente ridotta ma molto interessata, e quindi al alto potenziale e più elevato tasso di conversione.
Idealmente dovresti scegliere, come parola chiave primaria su cui sviluppare e declinare le sottosezioni del tuo sito, una parola che sia sufficientemente popolare e con un livello di concorrenza bassa. Nella figura qui sopra “giochi bambini”, potrebbe fare al caso nostro. Potremmo quindi decidere di creare un sito solo dedicato ai giochi per i bambini.
In sintesi
- Esplicita la missione del sito: a chi è rivolto, quali obiettivi si pone, qual è il tema centrale (più o meno di nicchia, posizionato più o meno in alto sulla curva della coda lunga.
- Definisci la parola chiave, il tema principale del sito (Scegli tra un tema generalista o un tema di nicchia). Analizza il volume di ricerca e la competitività di ciascuna parola chiave
- Imposta la struttura del sito, crea tante landing page per ciascuna parola chiave
Conclusioni
Nel caso tu avessi in mente di creare un sito di ecommerce solo per questa specifica categoria di prodotti potresti:
- cominciare a scrivere specifici contenuti di nicchia: un post al giorno per ciascuno della specifiche parole chiave di nicchia
- creare e costruire un’audience di appassionati e fedelissimi
- scrivere recensioni su prodotti, promuovere i prodotti che tu reputi validi, creare discussioni, sviluppare la community
- offrire occasioni di acquisto – magari a prezzi vantaggiosi – grazie a partnership che sei riuscito a spuntare, grazie alla forza della tua audience, della community che sei riuscito a costruire
- vendere i prodotti online, di cui hai già parlato e discusso, ad un’audience fidelizzata è il passaggio spontaneo e la naturale conseguenza di tutti i tuoi sforzi di content marketing e di community building
Vuoi saperne di più? Scarica la mia presentazione che ho pubblicato su Slideshare.
articolo veramente interessante!
Tecnicamente l’approccio è corretto, ma ci si dimentica sempre un punto essenziale: quale valore vuole e può dare il contenuto a chi lo legge (e, se abbinato a un progetto di commercio elettronico, al possibile acquirente) in funzione di quale azione. Che è un punto a cui pochissimi dedicano attenzione, visto che per molti la mission è “vendere” senza pensare che questo può essere più facile se si aiuta realmente il prospect a scegliere e decidere.
Così il Web è diventato una repository di una mole incredibile di contenuti di scarso valore, contenuti unicamente incentrati sulle parole chiave, scritti “ispirandosi” (potrei essere più cattivo) a contenuti altrui, oppure scritti concentrandosi unicamente sulla presenza di una o più keyword (magari ripetute all’eccesso) ma senza un capo né una coda, con l’unico fine di “avere visibilità su Google”… Di quei contenuti che spesso suscitano nei lettori -che magari avevano aspettative molto elevate- un’unica domanda: “e quindi?”.
Ciao Marco, sono d’accordo che un punto fondamentale è la rilevanza dei contenuti, se leggi il mio post http://www.digitalmarketinglab.it/content-marketing-2/come-scrivere-contenuti-pensando-al-seo/ il focus è proprio sulla qualità e rilevanza dei contenuti (dal keyword matching al content matching).