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Enterprise 2.0 – Intervista ad Andrew McAfee -prima parte

13 settembre 2007 - Leonardo Bellini 3 commenti Archiviato in: Blogs & Media, Digital Marketing, Eventi

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Oggi a Berlino per me era il giorno della mia intervista con Andrew McAfee, famoso per aver inventato il termine enterprise2.0, in realtà, più seriamente, per aver cercato di spiegare come e perché le nuove tecnologie e piattaforme sociali (Blogs, wikis, social networks, Rss, etc) possono essere efficaci e utili per le aziende e per il loro business.  L’intervista è fissata per le 11.15 giusto pochi minuti dopo l’intervento di Andrew (vista la giovane età mi piace chiamarlo così) da cui ho ricavato il mio post precedente. Ecco qui sotto le domande e risposte:
Leo: ” Proff. McAfee, immagini di doversi rivolgere ad un manager di 40-45 anni di una media-grande azienda italiana, supponiamo del settore manufatturiero, che a fatica controlla  e utilizza l’email e di dovergli spiegare che l’email è “vecchia” e non efficace come inveve potrebbe essere un Wiki aziendale all’interno del quale far convergere idee, comunicazioni,  informazioni, insomma tutto quello – e molto di più- di quello che potrebbe apparire in una bacheca aziendale, perché questa non ha link, non ha la possibilità di essere scritta e aggiornata in tempo reale da tutti i dipendenti, non ha la funzionalità della ricerca.. etc etc..
McAfee: “bella domanda, difficile poter rispondere io gli direi che molto spesso i manager non conoscono quello che effettivamente accade all’interno delle mura (o dei firewall) aziendali; ecco passare ad un approccio “social” per la gestione della conoscenza, della comunicazione interna e dei progetti, permette al top manager di avere una visione semplice, complessiva e aggiornata in maniera molto più semplice che con le tradizionali modalità; è un modo per imparare a conoscere meglio le dinamiche aziendali, per vivere l’azienda in maniera più diretta, più profonda, in un certo senso..inoltre molti manager mi rispondono che non sono contenti di come viene gestita la comunicazione ed i processi all’interno delle loro aziende..

Leo: “quali sono le aree o  le funzioni in azienda  dove un approccio da enterprise 2. trova le maggiori applicazioni e benefici?” Project management, team building, comunicazione interna, produttività personale..?
McAfee:” ve ne sono alcune in particolare, una è quando c’è la necessità di condividere la creazione e la revisione di un documento da parte di un gruppo di lavoro;  ma quanti sono i documenti che una grande azienda deve gestire in maniera colletiva? Project Plan, timetable, marketing plan, brochure, file excel, e così’ si comincia a inviarci email con allegato il documento che deve edssere rivisto.. e questo è un modo inefficiente di lavorare e di condividere l’informazione,  che richiede grande attenzione per non sovrascrivere per esempio l’ultima versione… oltre a perdite di tempo dovute alla bnecessità di sincronizzazione eetc. Le persone, i gruppi di lavoro che utilizzano una piattaforma 2.0 risolvono tutta una serie di problemi: vedono e lavorano sempre con la versione più aggiornata del documento, godono di funzionalità avanzate e collaborative come la sincronizzazione, la ricerca, la possibilità di linkare e catalogare i contenuti  etc..
Un’altra area dove l’utilizzo di queste  tecnologie può apportare un grande beneficio è quelle del project management; quali sono le reali variabili ed attività che ha senso traccciare ed inserire come nuovo campo nella tabella del Database? Ho appreso questo da colui che ha inventato il software Wiki [ndr,  Ward Cunningham] che non è utile anzi è inefficiente sprecare un sacco di tempo a cercare di identificare a priori tutte le variabili che ha senso tracciare per un determinato progetto…non puoi anticipare quello che emergerà durante il progetto, che dipenderà da come il progetto si svilupperà veramente..dalle modalità con cui noi interagiremo e da altri fattori anche esogeni che non possiamo nè ha senso pretendere di anticipare e prevedere prima dell’inizio del progetto stesso..il nostro obiettivo è invece quello di rispondere, di reagire in corsa sulla base dell’evoluzione del progetto stesso e delle esigenze che si manifesteranno…

Inoltre in generale il vantaggio di una unica piattaforma di lavoro, centralizzata e condivisa porta con sè 2 grandi vantaggi:

1- tutti possono interagire, modificare e vedere l’ultima versione
2- tutti possono tornare a vedere qual è lo stato dell’arte, se qualcuno ha nel frattempo modificato qualcosa, si è scuri che siamo tutti allineati.. ecco l’informazione è anche persistente e tracciabile e facilmente ricercabile

Leo: un altro concetto che tu introduci è quello della Emercgency, cioè il fatto che queste piattaforme riconoscono e ricordano quelli che sono i percorsi,  i pattern di utilizzo, i contenuti maggiormente seguiti, utilizzati e consultati e fanno “emergere”, in maniera adattativa, questi pattern nascosti, in modo da facilitare  l’utilizzo e snellire i processi di navigazione…
McAfee: in altre parole, come facciamo a sapere quali sono i contenuti, le aree  e le funzionalità che sono maggiormente utili o utilizzati a me o al mio gruppo di lavoro? un poì come succede con il Web che permette di riconoscere e tracciare i percorsi più usati e le pagine maggiormente visitate

Leo: questo concetto di apprendimento naturale, dal basso, basato sull’utilizzo mi riporta indietro ai tempi della mia tesi quando mi occupato di reti neurali e di apprendimento basato sul training di una rete ..
McAfee: esattamente, il concetto è proprio quello..di apprendimento e di pattern emergenti
Leo: vi è un modo per giustificare o convincere il nostro manager, circa il costo che deve sostenere.. ed i benefici attesi
McAfee: io non parlerei di ROI; ogni progetto IT che ho visto non ha mai raggiunto il ROI atteso; se fosse certo le aziende dovrebbero spendere solo in progetti IT , se il ROI prefissato fosse garantito, e non in tutto il resto; non sono assolutamente confident, certo di poter creare un business case.

Leo: altra domanda, nel tuo articolo parli della complementarietà di questi strumenti rispetto a quelli esistenti..
McAfee: certo non è un’operazione on-off; puoi continuare a lavorare con i vecchi strumenti esistenti ed affiancare a questi i nuovi..le piattaforme 2.0 sono meravigliose nella loro capacità di permetterci di reagire prontamente rispetto ad un’analisi, o un’informazione che ricaviamo da un sistema strutturato come un ERP o uno srumento per gestire la Supply chain; ecco colmano il gap tra il mondo dei sistemi legacy e strutturati e l’esigenza di comunicare e condividere rapidamente decisioni e informazioni all’interno dell’azienda
Leo: parliamo un attimo del paradigma SLATES di cui parli nel tuo articolo..
McAfee: ho usato la parola SLATES per sintetizzare quali sono le componenti base che non dovrebbero mancare in una piattaforma 2.0:

S– Search, un buon motore di ricerca interno
L – Link, la possibilità di aggiungere link, interni o esterni
A– Authoring, la possibiltià di creare e modificare contenuti e documenti da parte di tutti i partecipanti
T – Tagging, la possibilità di catalogare a ns piacere i contenuti
E – Extensions, aggiungere estensioni e funzionalità che ci permettono di identificare i pattern
S – Signals, la possibilità di essere  avvisato – tipicamente mediante feed rss – se c’è qualcosa di nuovo o  qualcuno ha modificato qualcosa che a me interessa

Leo: riguardo alla scelta di una piattaforma SW, qual è la tua opinione o quale piattaforma usi o preferisci?
McAfee: sì ho usato SocialText per cases2.0, ma uso abitualmente anche Google Docs, del.icio.us, Facebook, e molti altri..

Leo: vi è qualche criterio di selezione da adottare che consigli per identificare la soluzione più adatta alla nostra realtà?
McAfee: beh, siamo davanti alla classica alternativa: soluzione integrata/suite o combinazione di tecnologie e sw differenti (logica best of breed); per un’azienda agli inizi che desidera sperimentare il mio consiglio è utilizzare sistemi o licenze free, meglio una combinazione  di questi.. il classico trade-off tra unica soluzione o combinazione di queste.. col tempo forse la soluzione enterprise sarà più consolidata e vantaggiosa, oggi forse conviene la combinazione..

Leo: quanto tempo occorrerà perché le tecnologie 2.0 prendano piede…? é solo questione di tempo
McAfee: certo col passare del tempo, quando le nuove generazioni, i cosidetti digital natives, entreranno nel mondo del lavoro,  persone che abitualmente utilizzano facebook e Myspace tutto sarà più facile.

Leo: cosa pesa del corporate blogging e del suo utilizzo sia verso l’esterno che per comunicazione interna?McAfee: tutto il bene possibile, per entrambi gli utilizzi.. Internet permette di condividere l’opinione con tutti..

To be continued..

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Riguardo a Leonardo Bellini

Leonardo Bellini, fiorentino di nascita e milanese d'adozione. Condivide su questo Blog contenuti, spunti e riflessioni sul marketing digitale. Tra i suoi progetti: Social Minds, co-fondatore del Social case history Forum, Autore di "Fare business con il Web" - Lupetti Editore.

Commenti

  1. Riccardo Gerosa dice

    14 ottobre 2007 a 10:27

    Interessante intervista…a quando la seconda parte??

  2. Leonardo Bellini dice

    14 ottobre 2007 a 10:33

    Grazie Riccardo, devo ancora riprendere in mano i miei ultimi appunti per completare l’opera :-).

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Leonardo Bellini, scrive su questo blog dal 2007. Fondatore di DML, ha lanciato Social Minds e DigitalMarketingAcademy. E' cofondatore del Social case history Forum. Leggi ancora…

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