Un paio di settimane fa ho avuto il piacere di incontrare Sergio Amati di DOXA; sono infatti stato invitato ad un’intervista sui temi del Web 2.0, Social Media etc. Doxa sta realizzando una ricerca di mercato – sia quantitativa sia qualitativa – per fare il punto sulla reale comprensione del fenomeno, dell’importanza, dei rischi e delle opportunità , in termini di marketing e di business da parte delle aziende in Italia.
Ebbene, di tutto quello che ci siamo detti, il succo della nostra conversazione, forse sta proprio in queste 4 parole: less control, (but) more influence.
Lo potremmo chiamare anche il paradosso del Marketer 2,0: da una parte il prendere atto che non può controllare conversazioni altrui, che avvengon in luoghi e spazi digitali aldifuori del proprio perimetro, osservazione e controllo (la grande conversazione collettiva che avviee nella blogosfera), dal’altra parte la grande chance di guadagnare influenza, in termini di reputazione e fiducia, se sarà in grado di diventare un membro rispettato e considerato all’interno della community di suo interesse.
Come riuscire dunque a trasformare un apparente immediato svantaggio, sconfitta in un nuovo durevole, solido e vantaggioso asset competitivo?
Innanzitutto comprendendo che il paradigma è cambiato, anche se in alcuni settori non è così manifesto, e che si deve passare da una logica di “command & control” ad una nuova logica di “connect and collaborate“. Mi fa specie pensare che tutto ciò non è nè + nè – quanto affermato ormai quasi 10 anni fa dagli autori di Cluetrain manifesto, di cui la 1° tesi rimane quella + significativa: ” i mercati sono conversazioni“.
Ma come passare dal comando e controllo (la comunicazione di massa, il broadcast, le metriche 1.0) alla nuova visione, basata sulla partecipazione, sull’influenza, sulla fiducia, sulla conversazione collettiva?
Come tutto ciò può calzare con il nostro business? Ha senso introdurre o ricondurre un approccio di marketing strutturato, STP (Segmentazione, Targeting, Positioning) quando sono i clienti che si autosegmentano, che diventano ibridi e cangianti, sfuggendo così alle regole di segmentazione statica, o provare ad adottare le vecchie metriche di analisi, di misurazione in un contesto Social?
Di questo e di altro parlerò e parleremo al Digital Happy Hour di giovedì prossimo a Lugano. Per iscrivervi all’evento andate sulla Pagina di registrazione oppure scrivetemi un’email.
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