Il mondo invece dell’età dell’informazione è dominato dalle C; se leggete il libro Marketing in rete di Gianmarco verona ed Emanuela Prandelli qualche anno fa troverete 3 C dominanti per caratterizzare le componenti di un sito Web aziendale:
- Content (la ricchezza e la qualità dei contenuti del sito, possibilmente frequentemente aggiornati)
- Commerce (il meccanismo per abilitare la transazione online)
- Community (la dimensione attiva, partecipativa, emozionale)
Queste potremmo aggiungere almeno un altro paio di C come:
- Customer, un sito orientato e centrato sul cliente
- Conversation, ovvero la capacità di un sito di avviare una conversazione.
Come? Integrando il sito Web con il nostro Corporate Blog,
Nel frattempo siamo passati dall’età dell’informazione all’età della conversazione, da un mondo in cui i contenuti, magicamente diventavano facilmente accessibili da tutti, e a basso costo, ad un mondo in cui i contenuti possono essere non solo accessibili ma anche generati da tutti, e sviluppati secondo una conversazione a più voci e non secondo un monologo. E Tutto questo è accaduto davvero così velocemente che non riesco a pensare a quale saarà la Next Big Thing. E secondo voi quale sarà?
Nuovi modelli di business e di creazione del valore di tipo partecipativo, la fine della proprietà intellettuale come asset aziendale, il completamento della rivoluzione nel settore dei media tradizionali, dalla stampa, alla Tv, nuove forme di pubblicità, l’impresa 2.0. Quale sarà secondo voi l’evoluzione o the next big thing?
Do’ il mio piccolo contributo al dibattito. Personalmente mi sono convinto che la “next big thing” nel vero senso della parola potrà essere solo una forte evoluzione culturale dellle aziende e non una tecnologia o una modalità di comunicazione. Il blog (che in fondo è solo una modalità di pubblicazione di contenuti) è stato utilizzato da molte aziende restando saldamente attaccati a una cultura della comunicazione assolutamente retrogada (fake blog, pay per post et similia.)E lo stesso dicasi per molte inziative “travestite” da web 2.0 ma sotto sotto ancora 1.0 o meno. Si ha la sensazione che molti marketing manager si avvicinino agli strumenti cosiddetti 2.0 senza averne mai compreso a fondo significato e , soprattutto conseguenze reali per l’azienda, che spesso, come dicevo, continua a comportarsi in modo tutt’altro che “conversazionale”
Sono d’accordo Enrico, molte volte sento parlare di: Come posso applicare i nuovi strumenti software o applicazioni web 2.0 alla mia impresa?” da adottare piuttosto che in che moniera potremmo cambiare il nostro modo di fare impresa, di avvicinarsi alle persone, di creare valore.. senza aver bene digerito le nuove istanze..