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My IAB – alcuni appunti ed amici incontrati

9 novembre 2007 - Leonardo Bellini 7 commenti Archiviato in: Advertising online, Digital Marketing, Eventi

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Sono troppo stanco per fare un’analisi, o una sintesi, di quanto ho visto ed ascoltato durante la mia due giorni allo IAB. Dato che  però  domani mi aspetta una giornata di recupero delle giornate precedenti, mi faccio forza e vi racconto il Mio IAB..
Gli interventi  che mi sono piaciute di più:
_ la presentazione di Marco Montemagno, un vero istrione da palcoscenico che ha saputo intrattenere ma anche far riflettere sui classici “luoghi comuni” di cui Internet è afflitta; una rete pericolosa, colpevole dei peggiori delitti, difficile da usare
– la presentazione di David Weimberger, purtroppo per quanto ho potuto ascoltare. Su Blogosfere trovate l’intervista fatta a  Weimberger da Roberto Bonzio di Reuters
–  il format delle tavole rotonde prima con le aziende (11 grandi aziende) e poi degli Operatori di settore (altri 11), che spingeva le persone ad una call for answer rapida ed immediata. Mi sembra una bella novità introdotta quest’anno.
– la presentazione e l’intervento sul behavioural targeting di Massimo Martini, Amm. del di Yahoo! Italia, che mi sembra non  solo molto bravo ma dotato della capacità naturale di adottare un linguaggio semplice per spiegare anche concetti non banali.

 Le cose che ho appreso  o che mi hanno maggiormente colpito:

_ la piattaforma di Behaviural targeting di Yahoo! era pronta da 6 anni ma solo ora è stata resa  disponibile al mercato ed agli inserzionisti italiani? Perché, è stato chiesto a Massimo Martini, CEO di Yahoo! Italia? Perché il mercato italiano non era pronto; c’è da chiedersi se Google abbia adottato tali accortezze o precauzioni al momento di lanciare il  suo Programma AdWords e AdSense.. forse che Yahoo” think local but act local, Google invece ragiona come una vera multinazionale, su scala mobile, come suggerisce che di debba agire Dan Tapscott nel suo libro Wikinomics?

_Google Gadgets  Ads e Google Display ads – Google entra nel settore del Display e del Brand advertising, da affiancare a complemento del Search advertising,  e lo fa a suo modo, innovando e forse rivoluzionando i vecchi modelli. In particolare Google Gadget ads rappresentano un nuovo formato; sono minisiti all’interno di altri siti, possono essere  sviluppati in flash e/o HTML e contenere oggetti e contenuti multimediali (Flash). Si possono creare mash-up con le mappe di Google (ci hanno fatto vedere un esempio di campagna della Nike, che mediante il mash-up con Google Maps permetteva ai runner londinesi di segnalare i loro percorsi di corsa preferiti..).

Alcuni numeri:

– circa 5%  (685 milioni di euro, rispetto ai 448 del 2006)) l’attuale peso dell’advertising online in Italia, rispetto al totale del mercato pubblicitario. Le previsioni di un raddoppio per il 2008, come hanno dichiarato di voler investire alcune grandi aziende presenti alla tavola rotonda, mi sembrano francamente ottimistiche. 820 milioni di euro la raccolta pubblicitaria di Italia 1 nel 2006.

– il 57% delle aziende italiane investe il 5% del loro budget sull’online (in UK siamo al 12%).

– 23.980.000 utenti unici online sett. 2007 (fonte Nielsen,  Home + Work). Quasi la metà del traffico avviene durante la giornata di lavoro (va ad impattare il tempo non sempre utilizzabile da altri media.. anche se c’è chi legge il giornale o ascolta la radio mentre lavora..). Il profilo del navigatore è quanto di più desiderabile un marketing manager si possa immaginare: istruzione (30% laureati)  e reddito medio-alto,  età bassa o medio-bassa.. + uomo  (57% ) che donna.  é da prima del 2000 che sento descrivere questo profilo, forse è scomparsa la caratteristica di navigatore abitante nelle grandi città.. anche se a sentire il Ministro Gentiloni, ancora molta strada deve essere fatta per coprire il Digital Divide.

– Internet è il primo medium per influenza sulle decisioni di acquisto, in alcuni paesi ed alcune fasce del giorno è anche il mezzo più utilizzato (Online media consumption è il termine tecnico).

 Alcuni commenti:

– il concetto di coda lunga (Mi si dice che Chris Anderson sarà settimana prossima a Milano..) è applicabile anche ai contenuti presenti in rete. La testa della coda è quella formata dai contenuti prodotti professionalmente (da aziende Media, entertainment), che provoca una deriva, generata da raccomandazioni e passa -parola che produce una massa di contenuti semi-professionali fino alla parte finale della coda costituita da contenuti amatoriali, riaggregabili per interessi ed affinità (quando sarà pubblicata la presentazione di E.Gasperini, tutto vi sarà più chiaro :-)).

– alcuni concetti forti come il cambio di paradigma: dalla brand  awareness, al brand  engagement, pasando per la brand experience è un concetto che sento dire da almeno due anni (anche alcune slide a dir la verità le avevo già viste lo scorso anno). Così come quello della partecipazione attiva, i nuovi formati pubblicitari creati dai consumatori (Le famose patatine doritos,  serie di video pubblicitari generati dagli utenti che è finito in Prime time sul SuperBowl),  e tutto cià che attiene al Web 2.0. Ecco quest’anno forse è stato più un anno di consolidamento che un anno di reale innovazione o di breakthrough tecnologico (o sociologico) com’era invece stato l’anno scorso.
 
Le parole di my Iab:

– Coerenza, Consistenza, Centralità dell’utente,   Complementarietà (integrazione) con altri media,  Cross-medialità..
Insomma un bel po’ di vitamina C per affrontare l’inverno.

Amici Incontrati:

Moltissimi, da Marco Ziero e Nicola Zago con  cui forse riusciamo ad organizzare un evento sui Blog a Roma, da Giorgio Tave e Nicola Briani, da Nelli a LaFra, che non avevo mai incontrato e che è ancora più bella di quanto lo sia in foto, a Stefano Gorgoni che mi ha promesso che prima o poi scriverà la recensione al mio libro, a Johnnie Maniero di Smart Web marketing,  con cui ci siamo dati appuntamento a Firenze al GT forum, al mio amico Gianfranco Chicco, con cui abbiamo parlato di WordPress, al mio amico Mauro Rotella di Tesionline. Da lontano ho scorto anche Orietta e tante altre persone tra cui Andrea Rangone, mio Proff. di strategia al MIP.
 Ho avuto anche la fortuna di stringere la mano a Mauro Lupi, Presidente di IAB, a cui ho parlato di “Blog in azienda“, di cui riceverà presto una copia. 
Mauro aveva già letto e recensito “The corporate Blogging Book”  di Debbie Weil e mi ha detto che le era piaciuto. A Mauro ho dato anche il mio biglietto da visita con l’url di Fare business con il web, se riesco gli spedirò una copia del mio libro.
Per questa notte  è tutto. 

 

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Archiviato in: Advertising online, Digital Marketing, Eventi

Riguardo a Leonardo Bellini

Leonardo Bellini, fiorentino di nascita e milanese d'adozione. Condivide su questo Blog contenuti, spunti e riflessioni sul marketing digitale. Tra i suoi progetti: Social Minds, co-fondatore del Social case history Forum, Autore di "Fare business con il Web" - Lupetti Editore.

Commenti

  1. cristina dice

    9 novembre 2007 a 15:27

    ciao leo, mi spiace non esserci incrociati allo IAB Forum ma buon segno… vuol dire che eravamo in tanti.
    Sono d’accordo con te nel dire che le previsioni sugli investimenti dell’advs online sono troppo ottimistiche. Ha riassunto bene la situazione Massimiliano Magrini, Country Manager di Google Italia, quando ha detto che le aziende italiane dovrebbero abbandonare la “tecnica del pilucco” cioè degli interventi episodici e tattici e cominciare a pensare ad una strategia di promozione e comunicazione online, cioè a investimenti strutturati che includano necessariamente anche un periodo di sperimentazione. Volevo segnalare inoltre il workshop dell’8 novembre sul mobile. A breve sul sito dello IAB forum si potranno scaricare gli atti di un’interessantissima ricerca condotta dal Politecnico di Milano sul mobile mktg e mobile service management su un panel di 106 aziende italiane. E infine onore al merito a Vittorio Maffei, Country Manager Lastminute.com, che ha coraggiosamente proposto all’audience del workshop una case history con esito negativo per quanto riguarda gli investimenti sul mobile mktg abbinato a una campagna offline. “Sbagliando si impara” ma è necessario prima ammetterlo e poi applicare correttivi o cambiare totalmente strategia.
    Cristina

  2. Johnnie Maneiro dice

    9 novembre 2007 a 20:22

    Ciao Leonardo, anche per me è stato un piacere incontrarti, tutto cambia di persona vero? Spero ancora di ritrovarti al Convegno GT. A presto 🙂

  3. Leonardo Bellini dice

    10 novembre 2007 a 11:15

    Ciao Johnnie, grazie e ci vedremo senz’altro a Firenze ;-).

  4. Leonardo Bellini dice

    10 novembre 2007 a 11:17

    Grazie Fra,e grazie anche della foto con Stefano che hai pubblicato 🙂 Purtroppo il soggetto è quello che è 🙂

  5. lafra dice

    10 novembre 2007 a 15:25

    Non c’è di che 🙂

  6. Leonardo Bellini dice

    10 novembre 2007 a 17:59

    Grazie Cristina delle tue annotazioni e suggerimenti. Purtroppo mi sono perso quel convedgno..

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Leonardo Bellini, scrive su questo blog dal 2007. Fondatore di DML, ha lanciato Social Minds e DigitalMarketingAcademy. E' cofondatore del Social case history Forum. Leggi ancora…

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