In attesa di andare a vedere un po’ di materiale del Forum, che dovrebbe essere pubblicato a partire da lunedì prossimo, traggo spunto dall’intervento di Roberto Liscia che è riuscito a dare una fotografia concisa ma efficace sullo stato dell’arte dell’ecommerce italiano.
Ecco alcuni numeri e considerazioni di Roberto:
In Italia, l’Ecommerce è un canale in crescita; vi sono circa 9 milioni di italiani che comprano online.
La crescita complessiva del fatturato di Internet è di 8 miliardi di italiani.
In media 1000 euro di aquisti online per italiani che comprano online. Quei consumatori considerano quel canale molto importante. Siamo vicino alla Spagna , ma molto distanti da UK (70 miliardi di acquisti rispetto agli 8 miliardi dell’italia).
L’Italia cresce ma siamo ancora indietro per 2 ragioni: Ci sono fondamentalmente 3 italie, a causa del digital e del cultural divide o italiani che comprano online (8 milioni).
Questi ultimi sono molto contenti, trovano Intenet Commerce un canale emozionale, sicuro, affidabile.. la screscita maggiore è sui prodotti brandizzati2.
2. italiani che navigano ma non comprano (17 milioni) stanno alla finestra, anche se si prevede nei prossimi 3 mesi che 1 milione di italiani acquisterà..
Liscia poi si sofferma sulla credenza che una delle cause del mancato acquisto online sia legata al fatto che il canale ecommerce è considerato insicuro.
La storia del canale insicuro, continua Liscia, non è legato al canale ecommerce ma è più ampio (furto d’identità etc.). Solo lo 0,03 % sono transazioni fraudolente. o altri italiani (circa 40 milioni) che non vanno su Internet.
È un italia che ha un divario culturale grande: problema di cultura di italiani che non vanno su Internet e problema di attitudine delle imprese:
3 tendenze mondiali:
• tutto il mondo occidentale è price sensitive
• l’evoluzione verso il social fa sì che sempre più il brand si costruisce con l’esperienza di acquisto.. se non si vende online si perde un’opportunità di acquisto. Internet diventa un momento esperienziale con il rapporto del brand
• Il tema del prodotto si estende all’esperienza: il 60% di chi acquista online un viaggio il 60% passa molto tempo a racocntare la propsia esperienza (foto su flickr, recensioni su tripadvisor).
Internet non è solo un canale di informazione o di ventdita ma un canale esperienziale in cui si consolida il valore del brand: Mancata opportunità di vendita sul mercato internazionale.
Il tema rilevante è che c’è un saldo negativo online di 5 anni: importiamo + prodotti di quanti ne vendiamo (un saldo negativo di 1 miliardo di euro).
Ci sono 1,5 miliardi di internauti, circa 200 milioni di persone in Cina comprano online. Siamo una fase di trasformazione dove si sottolinea il tema del prezzo e della sicurezza; non esistono più questi temi. Non è vero che compro solo online però guardo su Amazon i libri interessanti.
Non dobbiamo considerare l’ecommerce come canale fisico e metterli a confronto ma vedere il cliente multicanale. Il vero tema è come riesco a creare un modello per creare l’esperienza multicanale verso il proprio mercato di riferimento. Esperienza proposta ed esperienza percepita e consumata creano il gap.
• squilibrio del mercato italiano: gli imprenditori non investono per mettere le offerte online. Il turismo rappresenta il 50% delle vendite online, mancano i prodotti di marca.. c’è ancora poca offerta… questa mancata offerta rallenta notevolmente la domanda e il consumo.
Ho avuto il piacere di incontrare Roberto Liscia durante un Convegno sulla multicanalità organizzato da IPSOA nel 2008 a cui ero stato invitato anch’io a partecipare. Certamente una persona molto in gamba e capace di trasferire concetti e informazioni in un modo assolutamente facile da capire.
Cristiano Spadoni dice
Anch’io ho trovato molto interessante l’intervento di Liscia, soprattutto la sua sottolineatura relativa al tema della “non-insicurezza” del canale internet.