Premessa
Questa è la seconda puntata della mia Guida sulla Web analytics dedicata ad un tour su Google analytics. Nelle slide associate a questa puntata analizzerò e navigherò tra le 4 macro-aree di Google analytics: audience, acquisition, behaviour, conversion. Qui il link per leggere la 1° parte della Guida.
Perché Google Analytics
I vantaggi nell’adottare Google Analytics sono a mio avviso molteplici
- La versione di base è gratuita (esiste anche la versione Premium, a 150k$/anno)
- soddisfa alle esigenze di analytics della stragrande maggioranza delle aziende
- è uno strumento completo, costantemente aggiornato e in continua evoluzione
- è facile da usare, e per chi desidera approfondire potete conseguire la Certificazione frequentando i corsi gratuiti online e le lezioni della Google Analytics Academy
- permette di condividere e importare report personalizzati e trovare moltissimi contenuti di valore e ottenere la certificazione rilasciata da Google
- è la piattaforma di analytics più diffusa al mondo (proprio grazie a tutti i punti precedenti)
Nonostante questo molte aziende, scettiche su Google analytics, mi chiedono come sia possibile che un tool così evoluto sia gratuito e cercano di trovare almeno un punto debole. Forse il vero punto debole non è il limite della mole di dati processabili (la versione gratuita fino a 10 milioni di hit /mese) quanto sulla mancanza di un servizio dedicato di assistenza clienti.
Leggete questo post che descrive tutte le differenze tra la versione gratuita e quella Premium, da cui ho tratto la seguente tabella comparativa.
Analisi dell’audience online
Mediante Google analytics è possibile costruire l’identikit del nostro visitatore online, come analizzare i dati lungo i 3 stadi del funnel, conoscere meglio il comportamento del nostro visitatore e ottimizzare il funnel e le conversione.
Una volta che abbiamo disegnato le nostre Personas, uno o tipicamente più profili fittizi ma rappresentativi del nostro visitatore dobbiamo avere chiaro quali sono gli obiettivi del nostro sito, quali percorsi preparare all’interno del sito per indurre il visitatore a raggiungere gli obiettivi di conversione.
3 domande essenziali per il tuo business
Prima di partire dobbiamo essere in grado di rispondere alle seguenti 3 domande:
- Qual è la ragione principale per cui il tuo sito esiste?
- Quali obiettivi aziendali persegue?
- Con quali metriche misuri le prestazioni del tuo sito?
Acquisizione: analisi delle fonti di traffico
Una piattaforma di Web analytics ci consente di misurare la quantità e la qualità di ciascuna fonte di traffico. Non è detto che il principale canale di acquisizione (es. campagne pubblicitarie) sia anche quello più redditizio. Dobbiamo sempre misurare il valore della visita per canale e tipologia di fonte.
Quindi prima di partire dobbiamo aver impostato i nostri obiettivi. Google analytics ci aiuta a farlo abbastanza semplicemente.
Analisi del comportamento
Grazie a Web analytics puoi conoscere quali sono stati i contenuti più visitati, quali sono le principali landing page, qual è la frequenza di ritorno dei visitatori e così via. Puoi conoscere anche la velocità di caricamento delle pagine ed effettuare un’analisi sulla distribuzione dei clic sulla pagina.
Analisi delle conversioni
Una volta impostati e valorizzati gli obiettivi, Google analytics ti permette di monitorare il processo di funnel e calcolare le micro-conversioni lungo tutti gli stadi del funnel. Una delle più grandi innovazioni degli ultimi anni è la possibilità di conoscere il contributo di ciascun canale al raggiungimento dell’obietivo finale grazie alla capacità di variare il modello di attribuzione dell’obiettivo.
Pesando per esempio ciascun punto di contatto all’interno del customer journey posso evidenziare il contributo di canali come i socila network che tipicamente sono attivati all’inizio del finnel. Google parla di conversioni assistite, ossia è in grado di calcolare gli assist di tutti i canali alla realizzazione del goal.
La presentazione finale
Conclusioni
- non dimenticare di impostare i tuoi obiettivi e di misurare costantemente i tuoi risultati di business.
- Non fermarti o soffermarti troppo sulle metriche vanitose, definisci metriche e KPI in base al tuo modello di business online (lead generation, ecommerce, media-content, customer support).
- Ricordati di segmentare la tua audience, di aggiungere sempre un contesto all’analisi dei dati
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