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Il valore dei contenuti, secondo GreatContent

8 gennaio 2014 - Leonardo Bellini Lascia un commento Archiviato in: Content Marketing

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Lucrezia e Francesca di GreatContent, mi hanno scritto un po’ di tempo fa, proponendomi un loro contributo per questo blog. Eccolo qua.

 
Per via della quotidiana esperienza nella creazione di contenuti unici per il web che greatcontent ha, ho deciso di dar loro parola per ripassare alcuni concetti chiave delle riflessioni sul contenuto testuale.
Ricerche recenti rivelano che il budget destinato alla creazione, gestione e distribuzione dei contenuti è in forte incremento e, solo nel 2013, fa segnare a livello internazionale un aumento di quasi il 10% rispetto all’anno precedente arrivando a rappresentare il 39% del budget di marketing totale. La preoccupazione è che la necessità di tenere il passo con l’enorme quantità e velocità richiesta nella creazione di contenuti possa andare a incidere negativamente sulla qualità e sulla fidelizzazione che un messaggio ben fatto può garantire.

La lunghezza non è sinonimo di qualità

“Se avessi avuto più tempo ti avrei scritto una lettera più corta” diceva Pascal. La sfida è essere concisi e precisi, eppure esaustivi e incisivi. La vera difficoltà sta in una sintesi e in una organizzazione del discorso che sia in grado di coinvolgere, perché presenta sequenze dense di significato. Un bravo scrittore è innanzitutto un pensatore efficace.
Ovviamente è importante la lunghezza giusta per il mezzo sul quale si intende pubblicare il contenuto, ma Twitter ha dimostrato al mondo intero che poche parole possono essere molto efficaci purché la densità dell’informazione contenuta sia sufficiente. Eccoci al dunque: la densità di informazione del messaggio.

Due fondamentali del valore di un contenuto: utilità e densità dell’informazione

Recenti ricerche confermano che l’utente che cerca informazioni sul web impiega circa l’8% del tempo rispetto a quello speso davanti alla TV o sui giornali. Questo è stato letto da alcuni addetti ai lavori come un segnale in qualche modo negativo. Ma vediamo la cosa da un punto di vista diverso: il tempo che l’utente passa a leggere l’informazione è un criterio valido per definirne la qualità?
La densità dell’informazione equivale alla concentrazione di informazioni rilevanti, una sorta di efficienza distributiva: l’utente ha bisogno di molto meno tempo per accedere all’informazione se la piattaforma è efficiente e la densità dell’informazione è rilevante. Il valore dell’informazione equivale alla sua utilità perché soddisfa i bisogni e le esigenze del pubblico, così come gli obiettivi del brand.
Non necessariamente sarà determinato da parametri tradizionali come il conteggio dei caratteri e il tempo impiegato; i criteri per verificare la validità dei contenuti saranno altri, come la percentuale di ritorno dell’utente o il livello di condivisione dei contenuti.

La favola dei contenuti “a costo zero”

L’enorme richiesta di contenuti e l’importanza sempre maggiore che questi rivestono per guadagnarsi un buon posizionamento sui motori e una vasta audience tra i lettori hanno portato i web master a cercare di averne il più possibile, al costo minore possibile, meglio ancora se gratis.
Nel delirio del momento, tutti erano a caccia di contenuti gratuiti o a basso costo da qualsiasi fonte, magari con qualche difetto di qualità, ma abbondanti sotto il profilo della quantità. Contenuti adattati, rimescolati, tagliati e ricuciti quel tanto che basta da sembrare nuovi hanno invaso il web tra l’indignazione dei copywriter più seri e quella dei web master più responsabili.
Un buon contenuto, originale, davvero unico, costa tempo, energie e risorse. Infatti, nel panorama internazionale, il costo dei contenuti sta aumentando e non soltanto in termini della loro creazione ma anche della loro distribuzione. Sono necessari maggiori investimenti in infrastrutture, mezzi, tecnologie.

L’utile porta un ritorno, non il gratuito

Perché è necessaria una tale quantità di materiale? Forse perché quello che è presente non risponde alle esigenze per cui è stato richiesto? Un contenuto di qualità ha sempre una conseguenza: che sia indurre a condividere un post o a fare un acquisto, a lasciare un commento o a iscriversi a una mailing list, ha sempre una caratteristica: è persuasivo.
La persuasione non ha nulla a che vedere con tecniche di manipolazione mentre ha molto a che fare con la comprensione. Sia che si tratti dei benefici di un prodotto o della validità di una riflessione su un argomento, il lettore deve poter comprendere per condividere ed apprezzare.
Un buon contenuto aumenta la comprensione del contesto, la conoscenza del quadro d’insieme e può rappresentare un importante riferimento per crosslink che migliorano l’usabilità del sito e il suo posizionamento. Un contenuto di valore aumenta la conoscenza del lettore, fornendo nuovi punti di vista; non trasmette solo una raccolta di informazioni perché – lo diceva già Einstein – “L’informazione non è conoscenza”.
Per comprendere come funziona la quotidianità di un content market place e come vengono realizzati i contenuti puoi scorrere le pagine di greatcontent.it

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Archiviato in: Content Marketing Etichettato con:content marketing, content value, greatcontent

Riguardo a Leonardo Bellini

Leonardo Bellini, fiorentino di nascita e milanese d'adozione. Condivide su questo Blog contenuti, spunti e riflessioni sul marketing digitale. Tra i suoi progetti: Social Minds, co-fondatore del Social case history Forum, Autore di "Fare business con il Web" - Lupetti Editore.

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