Dopo l’analisi di scenario di Filippo Renga è il turno di Andrea Boaretto che entra nel mondo del Mobile Advertising & Promotions.
Andrea si pone l’obiettivo, commentando i ruisultati del Survey, qual è il percepito qualitativo del Mobile da parte dei marketing manager italiani. La domanda chiave posta è: Dammi la tua definizione di mobile marketing..
Nella nuvola di risposte scaturita Andrea estrae qualche parola e concetto significativo:.
Cos’è il mobile marketing?
Da un punto di vista dei formati:
SMS (formati tradizionali) o Applicazioni (formati innovativi)?
Quali sono gli obiettivi raggingibili?
Advertising, Promozione o costruire una relazione duratura con i propri clienti?
Dal punto di vista dei device:
cellulare, smartphone o tablet? I tablet sono a tutti gli effetti da considerare come mobile device su cui veicolare adv. e promozioni?
Quali sono le principali peculiarità associate al Mobile?
Alcune parole: Libertà, ubiquità, everywhere..
Proviamo a classificare le meccaniche promozionali del Mobile secondo il famoso schema (promosso da Forrester Research, aggiungo io, Andrea avresti fatto bene a citarlo a mio avviso..) dei:
– Owned Media
– Earned Media
– Paid Media
Secondo questa classificazione applicata al mondo Mobile marketing:
PAID MEDIA:
– SMS /MMS inviate a utenti presenti in Database di terzi
– Mobile display advertising
– Mobile Keyword advertising
OWNED MEDIA:
– SMS/MMS inviate a utenti presenti in DB proprietari
– Mobile Site
– Mobile Brand Applications
EARNED MEDIA:
– Mobile Social Media (visibilitàguadagnata sui Mobile Social Network o sulla loro versione mobile..)
A valle di tutto Andrea inserisce il QR-CODE, che non è un formato mobile in senso stretto ma che trova grandi possibilità di applicazione in questo contesto.
Vediamo qualche numero in merito ai PAID MEDIA:
+ 15% di investimenti sul Mobile rispetto all’anno precedente. In valore assoluto: circa 38 milioni di Euro investiti.-
Questo volume corrisponde a solo lo 0,5% della quota Advertising in Italia…
Cambia la tipologia degli investitori: prima erano sopratutto de mondo del mobile content, ora prevale il comparto delle aziende di altra natura..
60% è la quota degli investimenti relativa a campagne SMS, anche se il Display Adv. è lo strumento che sta crescendo percentualmente di più; viceversa l’MMS è il formato che sta soffrendo di più..
Si assiste anche ad una maggiore diluizione ed allargamento dei mercati inserzionisti: 6 comparti sono necessari per raggiungere il 60% del totale.
Per quanto riguarda gli OWNED MEDIA: quale logica di interazione con il consumatore? il 70% degli intervistati dice che le Apps sono le forme di interazione prevalenti.
Su quale strategia allora puntare? Su un Mobile Site (Owned Media) o una Brand App?
D&G (Dolce & Gabbana) ha sviluppato sia un Mobile Site sia una Brand App per iPhone
Trussardi per ora solo il Mobile Site..
Concludendo, analizzando i 100 Top Spender, 41 di essi ha sviluppato almeno una Mobile Brand App nell’ultimo anno +126%).
Non è sufficiente creare una sola Applicazione, un piano di comunicazione mobile implica investimenti per la promozione e la comunicazione.. (A questo proposito vi consiglio di guardare questa mia presentazione su Piano di comunicazione mobile per iphone)
Cosa manca di più al mercato, affinché possa decollare? Forse quella conoscenza e cultura aziendale minima per superare le diffidenze del nuovo mezzo, anche se nuovo ormai non lo è più molto, aggiungo io..
Un fatto positivo, secondo Andrea, è che sta maturando il network di filiera.
In conclusione pensare al Mobile significa cercare di far leva sulle peculiarità del device:
– immediatezza
– personalizzazione
– interazione
– localizzazione
“Saper declinare i contenuti con il contesto di fruizione per offrire un’esperienza di marca multicanale.” Chi riesce a fare questo avrà successo :).
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