Premessa
Ho parlato velocemente l’altra sera di social media automation con l’amico Enrico Giubertoni che mi ha espresso un concetto molto chiaro;
Ma quali sono le attività che posso automatizzare, e quali sono gli strumenti che ti possono aiutare? Lo scorso week-end ho provato a fare su me stesso un esercizio, ho analizzato come e quanto fossi sistematico, metodico nella mia gestione dei canali social. E ho scoperto che lo sono molto poco, o comunque non come dovrei. Eppure ho scritto diversi libri in cui ho sempre dedicato almeno un capitolo alla definizione degli obiettivi, alla strategia e alle tattiche operative.
Analizza e Pianifica
Ancora una volta le nostre azioni, anche quelle di social media automation dovrebbero essere dettate dai nostri obiettivi. Supponiamo che il mio obiettivo sia incrementare e rafforzare il mio personal branding mediante la condivisione e creazione di contenuti interessanti per la mia audience.
Supponiamo che abbia già definito le mie customer Personas, sappia già chi è il mio pubblico ideale, quali siano le sue abitudini, i suoi interessi, e come possa io soddisfarli con i miei contenuti.
Ma come creare un piano editoriale efficace sui social e renderlo automatizzato?
Fino a che punto l’automazione non va in conflitto con la mancanza di personalizzazione, di interpretazione personale? Si applicherà il principio 80/20 anche alla social content curation? Intanto mi chiedo: [Tweet: “Si applicherà il principio 80/20 anche alla social content curation?”]
Pillole di Social Content automation
Quello che sono sicuro sta già facendo è:
- schedulare il tuo piano editoriale per almeno la prossima settimana
- ottimizzare l’orario di pubblicazione; strumenti come Buffer e Hootsuite ti permettono di ottimizzare lo scheduling suggerendoti l’orario migliore per postare e anche la frequenza giornaliera, basandosi sull’analisi dei comportamenti dei tuoi fan, follower etc. Hootsuite ti permette di schedulare i tuoi post in 3 modalità: manualmente, facendo bulk scheduling o chiedendo a Hootsuite di schedulare la pubblicazione in base agli orari ottimali
- utilizzare Followerwonk.com per analizzare gli orari in cui i tuoi follower sono più attivi
- aggiungere un messaggio personale, bastano poche parole, ai tuoi post
igura 1: ottimizza gli orari di pubblicazione in basso al tasso di engagement generato. Questo grafico è ricavato dal mio Profilo su Buffer. F
Ma ci sono anche alcuni comportamenti da evitare, come ci suggerisce Kristina Cirnero in un suo post publicato sul Blog di Hootsuite:
- non utilizzare gli Auto DM su Twitter, quei messaggi antipatici che ti arrivano appena hai deciso di seguire qualcuno su Twitter. In molti casi sono assimilabili allo spam
- non trattare i messaggi allo stesso modo per tutti i canali social; Twitter, Facebook e LinkedIn hanno lughezze differenti per ciascun post, nell’ordine: 140 caratteri, 63.206 per Facebook e 700 per LinkedIn, per lo status update. Tieni conto delle peculiarità, scrivi contenuti a lunghezza variabile
- non dimenticarti di tracciare e misurare l’efficacia della tua schedulazione
- non dimenticarti di leggere i post che stai pubblicando
figura 2: Buffer ti segnala i tuoi “Top Post” quelli che hanno generato maggiore engagement.
3 passi per creare un flusso di contenuti
Proviamo a creare un flusso snello per alimentare di contenuti il tuo piano editoriale.
- Utilizza un Feed Reader; un tempo c’era Google Reader, io utilizzo Feedly.com che considero il naturale successore di Google Reader. Utilizza il motore di ricerca di Feedly e cataloga una serie di siti per te interessanti, all’interno di alcune categorie. Io mi sono creato le seguenti categorie:
- Blogging
- Digital Marketing
- Content marketing
- Social media
- Digital Gurus
- Digital Sources
- Social media marketing
- LinkedIn Stuff
- Google Analytics
Figura 3. Il mio dashboard su Feedly.com
2. Crea un account Premium su Buffer o su Hootsuite; l’account Buffer di tipo Pro costa io utilizzo entrambi, preferisco Buffer quando sono in velocità, Hootsuite lo reputo più completo e flessible, con una libreria di funzionalità aggiuntive, davvero notevole. Consideriamo Buffer: puoi caricare in automatico, mediante strumenti come Zapier o IFTT, il tuo Buffer a partire dal tuo Feed reader. Io utilizzo entrambi.
3. Utilizza una delle “ricette“, ossia meccanismi automatizzati già programmati per collegare 2 strumenti differenti come Zapier.com o IFTT.com Feedly con Buffer; se non ti piace Buffer, puoi creare un trigger che alimenti Evernote o Pocket. In questo modo ti troverai per esempio dei taccuini già riempiti, in base alla categoria.
Figura 4: 3 ricette con Feedly. condividi i contenuti di una specifica categoria su Facebook, salvali in Evernote, caricali su Buffer.
Ecco, con questi semplici 3 passaggi, davvero da 5 minuti, hai creato un flusso automatizzato di contenuti per alimentare quel Content Monster sempre affamato di nuovi contenuti.
Conclusioni
- Automatizzare sui social è possibile, anzi necessario.
- Attenzione però a non automatizzare troppo e a rimanere vittima delle tue stesse mani, non rischiare di perdere il controllo della tua automazione.
Idealmente potresti imparare da ogni piano editoriale settimanale per capire quali sono le fonti, i contenuti, le tipologie e i formati che generano maggiore engagement, ma anche lead e conversioni - Parti sempre dai tuoi obiettivi e analizza le metriche per misurare il tuo piano editoriale
- Chiediti: quanto sei disposto a perdere in tocco e partecipazione sull’altare dell’automazione?
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