Sembra quasi il titolo di un film, invece è l’evento, la presentazione dei risultati della ricerca sulla Socialmediability promossa e condotta dallo IULM a cui ho partecipato stamattina a Milano; ecco i miei appunti sparsi che riporto qui (dato che non ho tempo per la rielaborazione):
L’impostazione della ricerca non è cambiata rispetto a quella dell’anno scorso;
Impostazione della Ricerca:
720 aziende campione, estratte casualmente, 120 aziende (40 grandi, 40 medie e 40 piccole) appartenenti a 6 settori merceologici distinti (unica novità di quest’anno: esce il settore elettronica ed entra l’arredamento).
600 sono aziende analizzate l’anno scorso, le 120 nuove aziende sono quelle del settore arredamento.
Oltre all’analisi quantitativa a campione, basata sulla verifica della presenza e ingaggio social delle aziende esaminate è stato introdotta anche un’analisi qualitativa; sono state considerate per ciascun settore (tranne che per la Pubblica amministrazione) le 10 più performanti e 10 aziende con profilo medio basso, pe
Cosa è cambiato, in un anno:
La ricerca è diventata permanente: è stato lanciato e creato dallo IULM un Osservatorio sui Social Media (dove è possibile richiedere e scaricare i risultati completi della ricerca e una infografica)
Il concetto base è legato all’indice sintetico di Social mediability, un Indice di misurazione per quantificare le modalità con cui le aziende sono presenti nei social media.
Le note salienti:
- Crescita significativa da 32,5% al 49,5% delle aziende che usano almeno un social mdia circa nel 2011
- Naturalmente, precisa Guido Di Fraia, questo cambiamento percentuale non corrisponde necessariamente a un cambiamento qualitativo..
- Aumento di penetrazione dei social media dovuto sopratutto alle PMI (oltre il 43% della rilevazione attuale, rispetto al 9,8% dello scorso anno): Le PMI arrivano in quest’ultimo anno sui social media
- Molte aziende continuano a non indicare la propria presenza social sul sito aziendale o sulla comunicazione tradizionale (solo il 24,5% dei casi esaminati rimanda ai propri ambienti social con un link in Home Page)
- Facebook è il canale più utilizzato (71,1%) , raddoppia la penetrazione all’interno delle aziende
- In grande crescita anche Twitter( 39,8%), LinkedIn (35,7%)e Youtube(32%)
Quanto i canali nuovi sono utilizzati in maniera consapevole? Come è cambiato l’indice rispetto allo scorso anno?
ricordiamo le 3 dimensioni da cui è composto l’indice:
- Orientamento ai social media:
- L’attenzione e cura della gestione del canale Social
- L’efficacia delle azioni attuate (in termini di risposta e attenzione generata)
Tavola rotonda:
é seguita poi una tavola rotonda dove sono stati invitati a parlare 3 casi di eccellenza del settore Bancario: Banca Ifis (Luca Schibuola), BNL (Antonio Di Leva) e WeBank (Panella), vincitore dell’anno scorso oltre alcuni relatori tra cui segnalo l’ottimo Gianluca Diegoli.
Quest’anno il riconoscimento se l’è aggiudicato banca Ifis grazie alla sua capacità di innovare tramite i Social Media (il conto deposito rendimax Like è nato ascoltando i consigli e i suggerimenti dei fan della FanPage dedicata al prodotto).
Il dibattto seguito è stato ricco di spunti, si è cercato di capire i perché e i percome della presenza social di una banca (istituzionale, orientata all’innovazione , come il caso di banca Ifis o al customer service – molte banche hanno aperto o stanno aprendo come BNL una FanPage dedicata proprio al customer service, webank ha cominciato a fornire assistenza ai clienti via Twitter già da alcuni mesi)
In conclusione ho rivisto gli studenti del Master in Social media marketing dello IULM a cui sono stati consegnati i Diploma di fine Master:)
Dedicherò un post di approfondimento su alcuni temi emersi durante gli interventi della tavola rotonda.
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