Io i blog li ho sempre amati, ancor prima che diventassero di moda, nei primi anni di questo decennio negli USA e negli ultimi anni da noi; sarà perché ho curato l’edizione italiana di Blog in azienda, uno dei primi libri tradotti in italiano sull’argoemnto, sarà perché ho un blog (questo è il secondo) dal 2005..
Ecco, secondo una recente indagine pubblicata da Emarketer , dopo alcuni anni di crescita esponenziale (raddoppio del numero dei Blog ogni 6 mesi) il fenomeno sembra superato se non in parte assorbito dall’onda impetuosa dei Social network (facebook e twitter in primis). Come vedete continuano ad aumentare il numero dei lettori mentre diminuiscono i blogger (gli scrittori, i Creatori secondo Groundswell).
Certo bloggare non è per tutti, richiede tempo, dedizione, disciplina e passione; ti deve piacere scrivere, anche se riconosco la capacità di scrivere piccoli pensieri , di commentare, votare, likare, taggare etc, e di diffonderli rapidamente di Facebook & Co.
Ma se i Blog non stanno troppo bene, credo che i veri malati cronici siano i Corporate WebSite, quei famosi siti brochure (o vetrina) che costituiscono ancora gran parte dei siti web aziendali in Italia. Il Sito web potrebbe essere quindi non solo integrato ma sempre più essere sostituito da un Corporate Blog, un aggregatore, un Hub della nostra presenza diffusa, frammentata nei vari canali Social. Oltretutto piattaforme come WordPress ti permettono di creare anche una serie di pagine statiche che assolvono a quel desiderio di parvenza istituzionale alla quale siamo ancora un po’ tutti legati e abituati.
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