C’era una volta il Dipartimento di Marketing e quello dell’IT. I loro rapporti erano sporadici, all’insegna del rispetto ma niente di più. Per lo più tendevano a condurre vite separate e parallele, senza intersezioni.
Capitava che gli uni, quelli del Marketing, avessero bisogno degli altri, quelli dell’IT, quasi mai accadeva il contrario. A volte il bisogno di intervento si traduceva in carattere d’urgenza ma non sempre l’IT veniva ringraziata e considerata per il suo ruolo o quello che aveva fatto.
L’IT parlava un linguaggio differente, quasi settario, a volte apposta per non farsi capire e rimanere nella propria torre; in alcuni casi si vendicava della spocchia e del senso di sudditanza psicologica in cui soggiaceva imponendo scelte tecnologiche senza alcun confronto e condivisione. Quello era il suo territorio, alta tensione, chi tocca i fili muore.
Poi venne Internet, la comunicazione e il marketing digitale. Prima erano arrivati i DB e altre diavolerie. l’IT capì che non era più la Cenerentola ma che poteva partecipare anche lei al ballo delle debuttanti, essere invitata al gran gala del Principe. Ci furono anni di stradominio dell’IT che agitava spauracchi che facevano tremare i polsi agli uomini del marketing, come il Millennium Bug.
Poi il Marketing risalì la china e cominciò ad essere nel cuore e nella mente degli Executive. Fino a quando arrivarono i Social media e la Social enterprise, arrivò la Marketing Automation, la Social media intelligence e il Social Business. E un’altra volta l’IT rischiò di tornare ad essere una commodity..o di essere di nuovo la funzione di Staff in grado di orientare le scelte strategiche dell’azienda.
Con l’avvento dei Digital e Social Media il Chief Information Officer diventa Chief Digital Officer e nascono nuovi ruoli e professioni legate al digital e social business che richiedono un’ibridazione di competenze che difficilmente. Le figure IT e quelle del marketing continuano a guardarsi in cagnesco e a fingere di ignorarsi a vicenda, a sperare di essere a volte autonomi, a volte indispensabili, gli uni verso gli altri, i secondi nei confronti dei primi..
E mi ritorna in mente la domanda che mi ponevo nel titolo, a cui ancora non so dare una risposta. Ma attendo i vostri commenti.
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